Vendetta su carta – media

L’italiano ha due parole per mattina e domani: “Mattino” significa ciò che accade dopo la notte. “Domani” è dopodomani, cioè il futuro prossimo – ma metaforicamente anche un futuro un po’ lontano. Ed è quello che vuoi dal creatore Domani comprensibile, anche se riportano una cosa che dovrebbe essere una notizia di ieri, cioè i giornali di carta. 16 pagine ogni giorno, divise in tre grandi sezioni: Fatti, Analisi, Idee. Tanta politica e cultura, quasi nessuna notizia. Sport? Solo se va oltre lo sport. 1€. Dopo tre settimane, un edicolante di via Arenula, nel centro di Roma, disse: “Sembra che il giornale abbia avuto una buona accoglienza”.

Domani è il prodotto del seguito – alcuni dicono: vendetta – dopo la recente massiccia acquisizione del mondo dei media italiani. Dopo la recente svendita dei liberali di sinistra La Repubblica e le sue pubblicazioni affiliate alla famiglia Agnelli della Fiat, l’imprenditore Carlo De Benedetti, 85 anni, si è sentito obbligato a lanciare un nuovo quotidiano. È stato il loro editore per quasi quattro decenni. Un nuovo giornale, in controtendenza rispetto alla tendenza generale del settore e che combatte la crisi. “Il giornalismo”, ha detto De Benedetti, “lo adoro”. E devi saper tenere il giornale in mano, altrimenti non è un giornale. “Altrimenti è solo un sito web.” Considera un minimo di 16 pagine; sotto l’impressione è persa. De Benedetti parla di “nobiltà della carta”.

Non sentivi un suono del genere da molto tempo. E ovviamente De Benedetti sa anche che il futuro è nel digitale. Domani. Ma prima dovevamo prendere appunti dalla carta. Il layout è moderno e minimalista, molto chiaro, quasi senza fronzoli. I testi sono un po’ lunghi, al massimo due per pagina: viene voglia di approfondire le notizie. Con 30.000 lettori paganti, online e cartacei, il pareggio dovrebbe essere raggiunto “facilmente”, ha detto De Benedetti. I giornali sono stampati e distribuiti dagli editori Corriere della Seraed è un dettaglio interessante: il giornale borghese milanese, il quotidiano italiano con la maggiore diffusione, era un eterno avversario Repubblicanumero 2. De Benedetti ha assicurato che d’accordo introduzione non c’è desiderio di vendetta contro il suo vecchio amore. Va bene.

Domani realizzato da una redazione giovane: venti dipendenti a tempo pieno, tra cui diversi nomi di spicco. Emiliano Fittipaldi, ad esempio, giornalista investigativo, proveniva da una testata giornalistica caffè espressoche appartiene allo stesso gruppo di La Repubblica. Redattore capo Domani è Stefano Feltri, 36 anni. Feltri ha lavorato in precedenza presso altre testate piccole e medie di tutto l’arco politico: i giornali civici nebbianella sinistra liberale Riformisdurare a lungo Fatto Quotidiano, che è vicino alle Cinque Stelle. Nel suo primo editoriale Feltri scriveva: “Non esiste un giornale imparziale, che esprima onestamente le proprie preferenze”. Almeno così in Italia: non c’è giornale di cui non si sappia esattamente cosa lo rende interessante. Per avere un quadro equilibrato dovresti leggerne una mezza dozzina.

Domani doveva essere un giornale per cittadini dalla mentalità progressista e ora è considerato centrista Repubblica Non mi sento più a mio agio. È ancora impossibile dire se questo abbia effettivamente raggiunto il centro politico poiché ormai fa parte del capitalismo familiare torinese. Lo scrittore più famoso è Repubblica rimane fedele, almeno finora. E non scrivono più correttamente di prima.

Domani vuole concentrarsi sulle questioni più importanti: il cambiamento climatico; distorsioni e dinamiche della globalizzazione; il debito pubblico italiano, che grava pesantemente sulle generazioni più giovani; le numerose disuguaglianze nella società, il crescente divario tra sempre più poveri e sempre meno ricchi. Innanzitutto il giornale ha dovuto fare i conti con i suoi affari abituali: la prima settimana c’erano le elezioni regionali e il referendum sulla riduzione del numero dei deputati. Domani parlare apertamente contro la riduzione del numero dei parlamentari, ad es. per “non” – come La Repubblica a proposito anche. Ma sì, vinci, dovrebbe essere classificato. La redazione ha organizzato con successo un colpo di stato contro il cardinale Angelo Becciu caduto in disgrazia, che il Papa ha accusato di transazioni finanziarie improprie. Ha parlato per primo Domani – e difenditi. Il nuovo articolo è stato citato ovunque per la prima volta. Feltri diceva: “La carta dà prestigio”.

Carlo De Benedetti ha provveduto anche per il futuro ulteriore. Domani deve essere trasferito alla fondazione. E affinché dopodomani avesse abbastanza soldi, stabilì nel suo testamento una grande somma di denaro in modo che non mancassero soldi nel prossimo futuro. Il patrimonio personale di De Benedetti è stimato in mezzo miliardo di euro.

Zita Russo

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