Il motivo per cui la famiglia di Mario Biondo, primo marito di Raquel Sánchez Silva, è contraria al suo documentario su Netflix

Giovedì prossimo, 3 agosto, sarà presentata in anteprima la serie di documentari Netflix “Le ultime ore di Mario Biondo”. Sono passati più di dieci anni dalla morte di Biondo, marito di Raquel Sánchez Silva, ma il suo nome continua a far notizia per il mistero della sua morte.

Questo giovedì 3 agosto Netflix ha presentato in anteprima uno dei suoi progetti più controversi, Le ultime ore di Mario Biondo, una serie di documentari che presenta la misteriosa e tragica morte del marito di Raquel Sánchez Silva, avvenuta dieci anni fa. Ciò che fa parlare di sé la nuova opera sulla piattaforma non è il suo contenuto, ma il suo contrasto con la fonte principale del problema: la famiglia del defunto.

Inizialmente, le opere audiovisive prevedevano la partecipazione di Parenti italiani, che è disposto a testimoniare e condividere il suo punto di vista per difendere la verità, ovvero che Mario non si è suicidato, ma è stato assassinato. Del caso fa parte anche Óscar Tarruella, criminologo ed esperto di giustizia che da anni indaga sul caso e ha firmato la perizia sulla sua morte.

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Raquel Sánchez Silva e Mario Biondo alla festa della rivista ‘Grazia’ tenutasi il 12 febbraio 2013 a Madrid. (Foto di notizie/WireImage/Getty)

Tuttavia, tutti hanno deciso di ritirarsi dopo aver appreso dettagli importanti a loro avviso. Uno dei produttori di docuserie è Guillermo Gómez, allenatore di Sánchez Silva quando tutto è successo. Come avevano affermato, nessuno aveva rivelato loro questa importantissima questione e, pertanto, si sentono “traditi”.

“Quando ho scoperto che dietro la realizzazione del documentario c’era Guillermo Gómez, è stato terribile! (…) Ne sono sicura (Raquel Sánchez Silva) manovrare attraverso l’azienda di Guillermo per ottenere documenti sensibili in relazione all’indagine svolta in Italia, documentazione che né lui né il suo avvocato hanno mai richiesto alla Procura di Palermo!”, ha subito dichiarato Santina Biondo, la madre di Mario. Prima linea.

Ha anche colto l’occasione per dire che non erano solo arrabbiati per la frode, ma anche per le domande poste loro per la produzione del documento. “Mio marito ed io siamo stati intervistati separatamente e nello stesso momento. La domanda che mi preoccupa di più è legato al gioco erotico, ipotesi stupida per spiegare la morte di mio figlio. Mi portano sempre sullo stesso argomento, tanto che mi arrabbio e ricordo a chi mi intervista che i ‘giochi erotici’ non esistono in nessun archivio italiano, nemmeno spagnolo, anche se molti ne hanno parlato in spagnolo. .”

I genitori di Mario Biondo, Santina e Pippo, a Madrid nel giugno 2014. (Paolo Blocco/GC Images)

Per tutti questi motivi, secondo quanto riferito, da settimane la famiglia di Biondo sta cercando di bloccare la proiezione del documentario. Riservato digitalearrivare per avvisare Netflix di azioni legali se emessi per sospetta frode nascondendo chi c’è dietro il progetto. Nonostante ciò, il colosso dell’audiovisivo ha deciso di andare avanti e da questo mercoledì potrete vederlo Le ultime ore di Mario Biondo.

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Elena Alfonsi

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