L’Italia convoca l’ambasciatore iraniano sulla repressione in Iran

Mercoledì il ministro degli Esteri italiano ha convocato a Roma il nuovo ambasciatore iraniano per esprimere la preoccupazione del suo Paese per la repressione da parte delle autorità iraniane delle proteste antigovernative che durano da più di tre mesi.

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha aggiunto che l’Italia aveva chiesto a Teheran di sospendere la pena di morte in relazione alle proteste e di interrompere immediatamente l’esecuzione dei prigionieri detenuti durante le manifestazioni.

Esprimendo “la rabbia e la preoccupazione” dell’Italia per la campagna repressiva, il ministro Tajani ha auspicato che l’Iran risponda positivamente alla “richiesta italiana”.

L’attuale campagna mortale, ha aggiunto, “non ha nulla a che fare con la protezione della sicurezza nazionale del Paese”.

Tajani ha aggiunto che l’ambasciatore iraniano Mohammad Reza Saburi, entrato in carica mercoledì, ha accettato di trasmettere la richiesta dell’Italia a Teheran.

L’Iran è stato scosso da proteste di massa da metà settembre in seguito alla morte di Mahsa Amini, una donna curda iraniana di 22 anni che è morta dopo essere stata arrestata dalla polizia morale del paese per presunta violazione del rigoroso codice di abbigliamento dell’Iran per le donne iraniane.

Le proteste si sono rapidamente trasformate in appelli per rovesciare la teocrazia iraniana, istituita dopo la rivoluzione islamica del 1979, segnando una delle più grandi sfide al governo clericale iraniano in più di quattro decenni.

Elena Alfonsi

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