L’Italia blocca l’uso di ChatGPT perché “non rispetta la privacy” degli utenti

Smartphone con logo ChatGPT accanto alla scheda madre del computer in un’illustrazione (REUTERS/Dado Ruvic/Illustration)

L’Italia governa questo venerdì blocco “con effetto immediato” dagli strumenti di Intelligenza Artificiale ChatGPTdalla società tecnologica americana OpenAI, lo ha accusato di non rispettare le leggi sulla protezione dei dati dei consumatori.

Lo assicura in un comunicato il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha aperto un’inchiesta e che, intanto, il blocco verrà mantenuto fino a quando ChatGPT “non rispetta la disciplina sulla privacy”.

Il popolare ChatGPT è stato sviluppato dalla società OpenIA Gli Stati Uniti, dove anche diverse organizzazioni hanno chiesto la sua sospensione per sospetti su questo esperimento con l’Intelligenza Artificiale.

L’organizzazione italiana riferisce che questa chat, la più famosa delle intelligenze artificiali emergenti, in grado di simulare la conversazione umana, soffre di un perdere i dati sui tuoi utenti e i dettagli di pagamento dei tuoi clienti.

L’Italia ha ordinato questo venerdì un blocco “con effetto immediato” dello strumento di intelligenza artificiale ChatGPT (REUTERS / Dado Ruvic / Illustration)

Nel suo provvedimento, il garante italiano ha evidenziato “mancanza di informazioni agli utenti e a tutte le parti interessate da cui OpenAI raccoglie i dati“Ma”soprattutto in assenza di una base giuridica che giustifica la massiccia raccolta e conservazione di dati personali”.

Inoltre, ha affermato, le informazioni generate da ChatGPT “non sempre appropriato“alla realtà.

Alla fine l’Italia si è pentita”l’assenza di filtri” nel verificare l’età dei propri utenti, anche se il servizio è destinato a persone di età superiore ai 13 anni.

Così bambiniesposti a risposte totalmente incoerenti con il loro livello di sviluppo e consapevolezza”.

L’uso dell’intelligenza artificiale sta diventando sempre più frequente e in crescita e, per questo, l’UNESCO ha esortato i paesi ad applicare “senza indugio” a questa tecnologia il Global Ethical Framework, adottato all’unanimità nel 2021 da 193 Stati membri. .

(Con informazioni da EFE)

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Elena Alfonsi

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