La bellissima città italiana è diventata famosa per i suoi residenti “malvagi”.

Dal 1879 la città è sede del Club dei Brutti. Questa è un’associazione che crede che una persona sia ciò che è nel profondo, non ciò che sembra essere. Nel corso delle generazioni, questa amata idea, che enfatizza la natura umana piuttosto che l’apparenza, è diventata un movimento mondiale. L’Associazione mondiale delle persone brutte conta attualmente 30.000 membri.

Il Club dei Brutti era originariamente concepito come un servizio di matchmaking per donne single locali. Con il passare del tempo, i cittadini hanno la missione di ricordare alle persone che la bellezza interiore è molto più importante dell’aspetto fisico.

Unire la società

Nel 2007 a Piobbik è stata inaugurata una statua dedicata all’uomo brutto. «Non ci arrabbiamo mai quando qualcuno dice che siamo una città scheggiata», ha detto l’attuale presidente del Club dei Brutti, Giovanni Aluigi. “Il nostro motto più importante è che la bruttezza è virtù, mentre la bellezza è schiavitù”, ha aggiunto.

Il presidente del Club dei Brutti Giovanni Aluigi

“Diciamo solo che tutto è iniziato come Tinder (un’app di appuntamenti mobile). “Lo scopo di questo club è unire le persone”, ha spiegato una delle sue socie, Benedetta Aluigi.

Unirsi a un club è abbastanza facile per chiunque al giorno d’oggi. I membri più anziani dovevano valutare la cattiveria del nuovo arrivato: la scala era piuttosto ampia, dalla categoria “non specifico” a “estremamente cattiva”. Ma in realtà alcune anomalie nell’aspetto fisico non sono una necessità. “Vogliamo che le persone capiscano che ciò che indossiamo al chiuso è importante”, ha aggiunto Aluigi.

Foto: Profimedia.cz

In città vivono circa duemila persone.

Ogni primo sabato di settembre persone provenienti da tutto il mondo si riuniscono in città per celebrare con la gente del posto la festa della bruttezza, dove viene eletto anche il nuovo presidente del Club dei Brutti.

Questa è una grande opportunità per i visitatori di provare alcune specialità locali, come il tartufo, la polenta o la pasta. La filosofia urbana di Piobbico dimostra in definitiva che un comportamento non convenzionale e originale o un luogo di genio spesso lasciano un’impressione molto più forte della perfezione fisica esterna.

Carlita Monaldo

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