L’Unità, il famoso quotidiano italiano di sinistra, fallisce. Per anni criticarono aspramente l’occupazione cecoslovacca

Uno dei giornali di sinistra più famosi al mondo, L’Unità Italia, fallì. La loro ultima edizione è stata rilasciata giovedì. Negli ultimi anni il giornale ha vissuto gravissime difficoltà economiche e la sua diffusione è diminuita, raggiungendo in primavera circa 21.000 copie. Nonostante le sue idee chiaramente di sinistra, il popolo ceco dovrebbe essere grato a L’Unità per il suo sostegno nel corso degli anni.

Il quotidiano L’Unità viene pubblicato dal 1924, e all’epoca della sua nascita fu uno dei fondatori del comunismo italiano, Antonio Gramsci. Ma negli ultimi dieci anni hanno dovuto affrontare grossi problemi finanziari e hanno dovuto addirittura ricevere sovvenzioni dallo Stato.

I giornali che una volta erano puramente comunisti sono ora diventati piattaforme per la sinistra e l’establishment.

Azionista del giornale è anche il Partito Democratico del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ma il calo delle vendite e la mancanza di pubblicità non lo hanno fermato. È interessante notare che la morte di un noto giornale italiano è stata rimpianta anche dall’ala destra dello schieramento politico locale, perché secondo loro la pluralità di opinione è ormai limitata.

L’Unità, ad esempio, condannò con fermezza e tenacia l’occupazione della Cecoslovacchia nel 1968, espresse sempre grande sostegno al deposto leader comunista Alexander Dubček e si schierò dalla parte del dissenso cecoslovacco anche prima della Rivoluzione di novembre. Per questo merita il ringraziamento dei cechi, perché gli altri giornali comunisti nel mondo hanno scritto per lo più esattamente il contrario.

Carlita Monaldo

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