Il “gol fantasma” che ha fatto scandalo in Italia: al presidente del club ricevente è stato chiesto di rigiocare la partita

L’arbitro convalida il gol fantasma nella partita di campionato regionale tra Castellana e Noicattaro

L’attuale situazione insolita e straordinaria ha riempito i giocatori NoicattaroSquadra di calcio dilettantistica di prima divisione della regione Puglia, in Italiadopo che l’arbitro della partita fa domanda per la 14a partita convalidare “destinazione fantasma” con quale circolo Calcio di Castiglia ha vinto la partita.

L’attaccante Castellana chiude a lato con un cross di sinistro dopo aver agganciato un cross che lo ha portato al testa a testa con il portiere. La palla ha colpito chiaramente l’esterno della porta, ma l’arbitro ha accettato l’ipotesi come valida. I giocatori della squadra avvantaggiata hanno iniziato a festeggiare l’1-0 che è durato fino alla fine della partita, mentre la squadra in rosso ha circondato i giudici chiedendo spiegazioni.

La notizia è diventata rapidamente virale e si è diffusa sui media locali. Tanto scortese e ovviamente colpa dell’arbitro italiano Giuseppe PellegrinoIl presidente dell’ASD Calcio Castellana ha rilasciato un comunicato imbarazzato per i fatti accaduti l’8 gennaio e ha addirittura convocato la riunione nuovamente discussoperché questo è un evento “deplorevole”.

“Come è stato chiaramente confermato, è stato solo un errore visivo dell’arbitroche per errore ha visto la palla andare in rete, ci ha attribuito il gol, e di conseguenza ci ha fatto vincere la partita. Ne sono testimonianza i tanti video e fermi immagine che compaiono sul nostro sito Facebook. Devo segnalare la gioia simultanea di alcuni nostri giovani, coinvolti in un sovraccarico emotivo, che hanno applaudito i gol e contribuendo così a rendere la situazione molto confusoche poi si traduce in incoraggiamenti, insulti e minacce da parte dei giocatori di Noicattaro nei nostri confronti”, ha firmato il capo dell’ente italiano, secondo quanto pubblicato dai media. tuttocampo.it.

Deplorando la decisione arbitrale, Pellegrino ha proseguito la sua difesa: “Voglio sottolineare però che questa non è la tradizione calcistica del nostro club, che ha una storia di 90 anni, operando con inganno o condotta antisportivain casa o in trasferta, in ogni caso, durante il nostro sport o la nostra attività, sappiamo benissimo cosa significa subire soprusi, minacce o decisioni scorrette da parte di arbitri, ma ne siamo sempre stati orgogliosi, e per questo abbiamo sempre camminare a testa alta, giocare e farsi apprezzare e rispettare da tanti calciatori”.

“Tornando alla puntata, voglio scusarmi per quanto accaduto a nome mio e di tutti i dirigenti e per essere stato male interpretato in campo da qualcuno che ha peccato per mancanza di esperienza. Pertanto, con il consenso unanime di questo gruppo che ho l’onore di presiedere, Chiedo d’ufficio all’Autorità Sportiva di poter rigiocare la partita se possibile, per non macchiare i nostri dieci anni di militanza nel Campionato Dilettanti e allo stesso tempo comunicare immediatamente la nostra decisione anche alla stampa. Convinto della buona accoglienza di questa richiesta, vi invio cordiali saluti”, ha concluso il dirigente.

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Elena Alfonsi

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