La stella dello sciatore Sofia Goggio ha suscitato grande scalpore. I vincitori delle Olimpiadi hanno dichiarato che non c’erano gay ai Mondiali perché non sarebbero stati in grado di gestire le famose piste di Kitzbühel. L’italiano si è poi scusato per le sue parole.
In un’intervista al quotidiano italiano Corriere della Sera, il proprietario di tre piccole sfere di cristallo per vincere la classifica generale della discesa libera ha anche affrontato la questione se tra i partecipanti alla Coppa del Mondo di sci ci fossero anche degli omosessuali.
“Sì, tra le donne. Direi di no tra gli uomini. Devi affrettarti a Streif”, disse Goggio.
Streif è il nome della pista da sci sopra Kitzbühel, dove si svolgono le più famose gare di sci dell’Hahnenkamm.
Il 29enne bergamasco ha scatenato una reazione non solo tra le minoranze, il vincitore del Congresso Olimpico di Pyongyang e l’argento olimpico di Pechino di quest’anno è stato preso di mira.
“Ho letto con orrore che, secondo Goggio, un atleta gay non potrà partecipare al congresso”, ha scritto su Twitter Ivan Scalfarotto, viceministro degli interni italiano.
Mi piace la seconda cosa @goggiasofia Un atleta gay non sarebbe in nessun modo a rendere la discussione libera.
Innanzi tutto, signori Sofia, raccolti nella mente di due persone: la velocità è un cambio di treno con i problemi ei problemi più importanti. pic.twitter.com/ROMJ6JjIdc– Ivan Scalfarotto (@ivanscalfarotto) 17 aprile 2022
“Prima di dire queste cose, cara Sofia, meglio fermarsi e pensarci due volte. La velocità è un vantaggio nelle corse, ma le parole possono essere un grosso problema”, ha aggiunto il politico.
Goggio si è subito scusato per le sue opinioni. “Un albero caduto farà più rumore di una foresta in crescita”, ha detto.
“Chiedo scusa e chiedo scusa a tutti coloro che si sono sentiti condizionati dalla frase nell’intervista al Corriere, che, quando lo dico, non dovrebbe essere discriminatoria”, ha aggiunto nel suo post il diciassettesimo vincitore della Coppa del Mondo. a cui ha aggiunto un arcobaleno.
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