È morto Silvio Berlusconi, personaggio e politico italiano: quale eredità ha lasciato dietro di sé?

Berlusconi è morto all’età di 86 anni dopo essere stato curato venerdì scorso in un ospedale di Milano per la leucemia.

Questo lunedì alle 9.30 ora di Milano, l’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi è morto all’ospedale San Raffaele, dove era ricoverato da venerdì scorso dopo aver sofferto di problemi di salute legati alla leucemia diagnosticati nei mesi precedenti. .

Con la sua morte scompare una figura chiave della vita politica italiana, un monarca degli eccessi entrato in carica pubblica dalla fine del XX secolo.

Nonostante il suo stile di vita lussuoso, Berlusconi divenne primo ministro nel 1994 e guidò quattro governi fino al 2011. Lungo la strada è stato accusato di intercettazioni telefoniche illegali, prostituzione minorile e persino dubbi sui legami della sua ricchezza con la mafia italiana.
Dopo aver appreso della morte, il governo italiano ha dichiarato il lutto nazionale nel Paese. Le misure prevedono l’esposizione delle bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici da oggi fino a mercoledì prossimo, 14 giugno, giorno in cui si terranno i funerali di Stato nel Duomo di Milano.

Quanto è attuale Silvio Berlusconi e quale eredità ha lasciato all’Italia?

Per il professore di Storia Contemporanea dell’Università di Navarra, Pablo Pérez López, Berlusconi “è stata la persona che ha fondato un’epoca in Italia, oltre ad essere una figura che ha ridefinito lo spazio politico della fine del XX secolo nel Paese. “

Oltre a ciò, Pérez López ha anche affermato che “sebbene Berlusconi sia una figura odiata da molti settori in Italiain qualche modo sa fare spettacolo politico e questo gli permette sempre di ottenere voti”.

In conclusione, il professore di Storia Contemporanea dell’Università di Navarra ha valutato che il successo di Berlusconi nella politica italiana ed europea si basa su due elementi, “il suo pragmatismo e le sue capacità negoziali, che gli hanno permesso di diventare un vero esperto nel raggiungere accordi e prendere decisioni in tutto il mondo europeo”.

Alberto Baroffio

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