Tunisia: nave italiana antinquinamento schierata per pompare Xelo

Una nave militare italiana per il controllo dell’inquinamento inviata da Roma è arrivata martedì al largo della costa sud-orientale della Tunisia per aiutare a pompare il carburante diesel trasportato da una petroliera che è affondata sabato.

Inserito come parte di Cooperazione italo-tunisinoquesta nave sta controllando la petroliera danneggiata xelo al fine di proporre soluzioni tecniche da implementare pompaggioall’AFP il capitano della marina tunisina Mazeri Letayefchi corre unità di crisi installato dopo questo incidente.

Le navi italiane non sono attrezzate per svolgere operazioni di pompaggio che siano “non facile” e deve fare “senza rischiare perdite di gasolio”, Ha aggiunto. Pompaggio “può iniziare” Martedì, disse di nuovo il capitano Letayef.

Tre speciali società tunisine si offrono di effettuare operazioni di pompaggio 750 tonnellate di diesel trasportato da Xelo, ha detto una radio locale privata Lofi ha dettoDirettore Generale dell’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (ANPE).

Xelo, parti dal porto Damietta in Egitto e si diresse verso Malta, è affondato sabato nelle acque tunisine dove si è rifugiato venerdì notte a causa del maltempo. Per qualche ragione sconosciuta, questa petroliera, con una lunghezza di 58 me una larghezza di 9, iniziò a prendere acqua.

Truppe da marina militare evacuato i sette membri dell’equipaggio prima che la nave affondasse in mare Secondo i subacquei che domenica sono stati schierati per svolgere le operazioni di ispezione, la nave è affondata a una profondità di quasi 20 m, in posizione orizzontale e non vi erano crepe, secondo un comunicato stampa del Ministero dell’Ambiente.

In una dichiarazione ai media locali, il ministro dei Trasporti tunisino Rabbia Majidi certo che questo naufragio non ha causato “nessun disastro marittimo”. Un tribunale tunisino ha aperto un’indagine per determinare la causa dell’incidente ma anche la natura dell’attività della petroliera e del suo viaggio nelle ultime settimane, ha detto all’Afp il portavoce Parquet de Gabs. Mohamed Karray.

I media locali ricordano la sua vicinanza a Baia di Gabes insieme a Libiauna grande nazione produttrice di petrolio, la cui costa è diventata negli ultimi anni un hub per il commercio di idrocarburi.

Fedele Golino

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