Lo stilista Slava Zaitsev, “Soviet Christian Dior”, è morto

Lo stilista russo Slava Zaitsev, soprannominato “Soviet Christian Dior” e “Soviet zar of fashion”, è morto a Scelkovo, nella regione di Mosca, all’età di 85 anni. La notizia della scomparsa, avvenuta domenica 30 aprile, è stata fornita dai media russi, i quali hanno affermato che a Zaitsev era stato diagnosticato il morbo di Parkinson nel 2016.

Il seguace della moda italiana Zaitsev ne fa un punto di partenza. Passando dal cotone alla lana, passato al feltro, ha reinventato uno stile molto italiano, soprattutto per quanto riguarda giacche e scarpe. Lo stilista è stata una delle poche celebrità del mondo sovietico a mantenere un’influenza nella Russia post-comunista.

Nel 1965, Pierre Cardin, Marc Bohan (allora direttore creativo di Dior) e Guy Laroche si recarono apposta a Mosca per ammirare il lavoro di Zaitsev; fu allora che la stampa francese lo paragonò a Christian Dior e lo soprannominò “il Dior rosso”. Zaitsev ha poi disegnato l’outfit per la squadra russa per le Olimpiadi del 1980 ed è famoso anche per aver vestito l’ultima first lady sovietica, Raisa, moglie del presidente Mikhail Gorbachev. Zaitsev è stato anche il primo stilista russo a sfilare sulle passerelle americane: nel 1992 ha presentato per la prima volta la sua collezione a New York e Beverly Hills. Negli anni ’90, il designer è stato incaricato di disegnare le vesti dei giudici della Corte costituzionale russa e le uniformi della polizia di Mosca.

Nato Vyacheslav Mikhailovich Zaitsev il 2 marzo 1938 a Ivanovo, si laureò nel 1856 presso la Facoltà di Arti Applicate dell’Università Chimica e Tecnologica di Ivanovo, specializzandosi nel 1962 presso l’Istituto Tessile di Mosca. Ha iniziato a lavorare presso la fabbrica Mosoblsovnarkhoza come supervisore per la produzione di abbigliamento femminile. Zaitsev acquisì importanza in Unione Sovietica quando, nel 1963, disegnò una nuova versione migliorata della telogreika, una varietà di giacche russe foderate di calda lana e cotone, originariamente parte dell’uniforme invernale dell’Armata Rossa. Guerra mondiale. Seguono una gonna ispirata al foulard di Pavlovsky Posad e una versione colorata dei valenki (i tradizionali stivali invernali russi), che ha creato scandalo.

Zaitsev ebbe molto successo ma inizialmente il regime comunista non gli permise di espandere la produzione al di fuori dell’Unione Sovietica. Nel 1963, “Paris Match” è stata la prima rivista straniera a descrivere la moda di Zaitsev, dandogli un giudizio assolutamente positivo. Nel 1965 Zaitsev viene nominato direttore creativo della All-Union Fashion House, nota anche come Dom Modeli: vi lavora fino al 1978, quando decide di mettersi in proprio aprendo un proprio laboratorio. Nel 1982 fonda ufficialmente Slava Zaitsev, la sua casa di moda: così facendo diventa il primo stilista sovietico autorizzato dal governo a etichettare i suoi abiti. A metà degli anni ’80 impiegava 600 persone. Nel 1988 Gorbachev era in piena attività, esordisce con una sfilata a Parigi: presenta una collezione chiamata “Russian Seasons”, appositamente disegnata con tessuti acquistati da tutta Europa.

Oltre alla casa di moda, Slava Zaitsev ha creato anche una linea di profumi negli anni ’90; ha creato Maroussia con L’Oréal Paris, un profumo femminile in un flacone rosso la cui forma ricorda il profilo della Cattedrale di San Basilio a Mosca.

Slava Zaitsev per molti anni si è unito a suo figlio Yegor, anche lui stilista, per gestire la casa. Nel 2001, Zaitsev ha lanciato uno spettacolo sontuoso, presentando alcuni degli abiti più costosi di sempre, che vanno da $ 2-3.000 a $ 10.000-12.000 ciascuno. Nel 2003, durante la visita di Putin in Inghilterra, ha disegnato un abito per la first lady Lyudmila Putin. Nel 2005 ha aperto una catena di negozi di abbigliamento maschile in diverse città della Russia.

Nel 2019, suo figlio Yegor Zaitsev ha assunto la direzione della casa di moda.

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Fedele Golino

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