L’Italia costruirà un centro di soccorso migranti in Albania

“L’Albania è un Paese amico e, pur non facendo parte dell’Unione Europea, si comporta come se fosse uno Stato membro”, ha detto Meloni dopo aver firmato l’accordo a Roma, che fa parte del continuo sostegno dell’Italia all'”estensione”. “Da União Europeia nos Balcãs Occidentais”.

Il Primo Ministro italiano ha spiegato che questo accordo prevede la creazione, sul territorio albanese, di centri con una capacità di servire 3.000 persone che, una volta operativi dalla primavera del 2024, potranno accogliere un flusso annuo di 36.000 persone.

Questi centri effettueranno le prime procedure di identificazione e triage ed elaboreranno anche le richieste di asilo e di rimpatrio.

“L’obiettivo concordato è contrastare la tratta di esseri umani, prevenire i flussi irregolari e accogliere solo coloro che realmente hanno diritto a protezione internazionale”, ha affermato Meloni.

Sebbene il paese sia candidato alla nomina, non fa parte dell’area Schengen dell’Unione Europea e non partecipa ai negoziati sul patto sulla migrazione con Bruxelles.

Il leader ha dato indicazioni estreme nella difesa dell’Albania.

“La collaborazione tra i paesi dell’Ue e quelli esterni all’area europea è fondamentale”, ha difeso, prima di spiegare che la giurisdizione di questa struttura sarebbe nelle mani dell’Italia e l’Albania sarebbe responsabile della supervisione esterna.

Una posizione tenuta segreta da Rama, ovvero dal leader albanese.

“Se sei in Italia, sarai in Albania. La geografia è ormai la maledizione dell’Italia. “Se entri in Italia, entri in Europa”, ha detto.

Quest’anno sono sbarcati sulle coste italiane un totale di 145.314 migranti, 88.095 in più nello stesso periodo del 2022 e 54.733 nel 2021, secondo i dati aggiornati dal Viminale il 6 novembre.

Inoltre, fonti governative citate dai social media locali hanno spiegato che l’Italia prevede di aprire due centri in Albania per trasferire i migranti soccorsi dalle autorità italiane nel Mediterraneo, mentre quelli soccorsi dalle navi di organizzazioni non governative (ONG) continueranno ad essere inviati in porto. paese. porto, Italia.

La misura non copre inoltre i migranti che arrivano sulle coste italiane con i propri figli, che verranno aiutati, così come i minori, le donne incinte e le persone vulnerabili che necessitano di aiuto immediato.

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Di Impala News / Dopodomani


Alberto Baroffio

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