Il vicepresidente del governo italiano, il esponente di destra Matteo Salvini, ha difeso le sue dure politiche sull’immigrazione quando era ministro dell’Interno nel processo dell’agosto 2019 sul blocco della nave della ONG spagnola Open Arms con 150 persone a bordo, accusate di crimini di abuso di potere e sequestro di persona.
“Quando ero ministro degli Interni, il numero di passeggeri in sbarco si è ridotto del 90%. “Meno partenze significano meno morti, meno drammi e meno soldi per i trafficanti di uomini”, ha detto venerdì in udienza, secondo l’agenzia di stampa AdnKronos.
A questo proposito si è detto “orgoglioso” della politica volta a “contrastare la tratta di esseri umani” portata avanti dai trafficanti e “coinvolgendo le istituzioni europee”. “Quando ero ministro degli Interni, nessun migrante moriva in mare”, ha sottolineato.
Il leader della Lega italiana di estrema destra ha insistito sul fatto che la politica sull’immigrazione era “chiara e concordata di comune accordo” da parte dell’intero governo, riferendosi al fatto che l’allora primo ministro Giuseppe Conte era d’accordo con tutte le decisioni, ad eccezione della decisione Open Arms.
“Mi assumo consapevolmente la responsabilità di ciò che abbiamo fatto con risultati senza precedenti, sia prima che dopo, non solo in termini di lotta contro la tratta di esseri umani ma anche in termini di salvataggio di vite umane”, ha aggiunto.
Il fondatore di Proactiva Open Arms, Óscar Camps, ha mostrato la risposta a tutto sui social network.”
“Si è reso conto, e questo è molto grave, di aver sfruttato i gruppi vulnerabili per fare pressione sull’Europa. Questo ci sembra molto grave. Il suo discorso era molto debole. Si nasconde dietro il suo capo di gabinetto, l’attuale ministro degli Interni. , (Matteo) Piantedosi”, ha detto, aggiungendo che “Conte lo ha lasciato solo.
I pubblici ministeri hanno accusato Salvini dei reati di abuso di potere e privazione della libertà per aver impedito l’attracco della nave di salvataggio spagnola Open Arms nel porto di Palermo nell’agosto 2019. A bordo della nave c’erano 150 migranti, tra cui diversi minori, che erano stati salvati in mare. il Mediterraneo.
La nave è arrivata a Lampedusa a metà agosto ma non le è stato permesso di sbarcare nonostante la situazione umanitaria dei migranti che trasportava fosse critica. Alla fine, la Procura ha deciso di confiscare la nave affinché potesse attraccare. In questo caso Salvini rischia una pena massima di 15 anni di carcere.
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