In Italia hanno statue di sirene. Si diceva che fosse troppo provocatorio

Se pensi alla statua della Sirenetta di Copenaghen, la sua parente italiana non le somiglia nemmeno con gli occhi a mandorla.

La scultura sensuale “con glutei e seni grandi” ha suscitato scalpore. Ha “due tette di silicone che anche un chirurgo plastico arrossirebbe”, come ha notato su Facebook l’attrice locale Tiziana Schiavarelli. “Ha un sedere grosso che non ti aspetteresti da una sirena.”

Secondo Adolfo Marciano, direttore del Liceo Artistico Luigi Rosso, i cui studenti hanno realizzato la scultura, “va interpretata come un omaggio alle donne”. “Vedi gli spot in TV con modelle molto magre, ma le sirene sono come un omaggio alla maggior parte delle donne che hanno le curve, soprattutto nel nostro Paese. Sarebbe molto sbagliato se mostrassimo solo una donna molto magra”, ritiene l’educatore.

Ha spiegato che gli studenti erano stati incaricati dal sindaco di Monopoli di realizzare diverse sculture per la città, una delle quali aveva un tema marino, ha detto il giornale. Guardia. Gli studenti hanno anche realizzato una statua dedicata alle vittime degli infortuni sul lavoro, che verrà inaugurata lunedì. “Questo è più importante delle sirene”, ha detto Marciano.

“Gli studenti si sono riuniti e hanno avuto l’idea della sirena”, afferma Marciano. “Hanno mostrato al consiglio un modello in scala e i consiglieri hanno detto che era fantastico, e poi hanno deciso che la statua finita sarebbe stata collocata nella piazza”. Marciano ha aggiunto di non voler giudicare l’ispirazione degli studenti, ma di vedere il lavoro come una buona “rappresentazione della realtà”.

Piuttosto che una rientranza, però, la posizione della statua è inquietante, informa il giornale Telegrafo. Si trova nella piazza principale non lontano dal parco giochi per bambini. I critici erano insoddisfatti del fatto che le sirene dovessero raffigurare una delle donne più venerate d’Italia: Rita Levi Montalcini, vincitrice del Premio Nobel per la neurologia, sopravvissuta all’Olocausto.

Una polemica simile è stata scatenata dall’inaugurazione di una statua di un bracciante nella città di Sapri, nella regione meridionale della Campania, due anni fa, ricorda. Età del monopolio. Il busto in bronzo dello scultore Emanuele Stifano doveva assomigliare a un personaggio del poema ottocentesco La Spigolatrice di Sapri.

Tuttavia, la donna è stata fotografata con indosso un abito rivelatore che pendeva provocatoriamente su una spalla, il che ha anche suscitato un’ondata di critiche. Ad esempio, secondo Laura Boldrini, ex presidente della camera bassa del parlamento, si tratta di un’interpretazione inappropriata e eccessivamente sessuale. Ha definito la statua “un insulto alle donne e alla storia che dovrebbe essere celebrata”.

Carlita Monaldo

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