Il drammaturgo spagnolo Josep Maria Miró torna in Italia a partire da domani con l’opera che lo ha lanciato sulla scena mondiale, “I principi di Archimede”, che immergerà il pubblico del Teatro di Rifredi di Firenze (Toscana, centro) in un mare di dubbi sui valori delle persone.
Questo thriller psicologico, che torna in Italia sette anni dopo una visita a Roma, rimarrà in scena a Firenze fino al 10 aprile sotto la regia del regista italiano Angelo Savelli e vedrà come protagonisti quattro grandi attori della scena toscana: Monica Bauco, Riccardo Naldini, Samuel Picchi e Giulio Maria Corso.
I telespettatori italiani saranno immersi in un ambiente che puzza di cloro, “come perfetta metafora di una società asettica”, dove un presunto bacio tra un insegnante di nuoto e uno dei suoi studenti, un ragazzo che ha paura dell’acqua, darà il via a una catena di voci sulla moralità dell’atto rivelerà la generale superficialità della società.
“Miró si smaschera in un mondo ossessionato dalla prudenza, dal terrore al minimo rischio e dal desiderio di sorveglianza”, spiega la regia del Teatro di Rifredi in un comunicato.
Per tutta la durata del lavoro, e al ritmo che caratterizza questa era digitale, i protagonisti non esiteranno a iniziare a criticarsi a vicenda, creando un vortice di mezza verità in cui solo il pubblico alla fine sa cosa è successo e chi l’avrebbe fatto. colpa.
Il testo di Miró non solo crea una spirale che provoca paura della violenza, ma riflette anche l’ambiguità della verità, che invita il pubblico a riflettere sulle distorsioni comunicative che si sono accumulate con i social network, secondo la nota.
Lo spettacolo di un drammaturgo catalano è stato presentato per la prima volta nel 2011 e da allora ha vinto tre Born Awards ed è apparso nei teatri di tutto il mondo come il Messico, dove è stato considerato uno dei migliori spettacoli del 2014, l’Argentina, dove ha ricevuto sette nomination per il Performing Writers Association Award nel 2014, Grecia, Uruguay o Cile, tra gli altri.
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