Giorgia Meloni è preoccupata per il mondo della cultura italiana

Italia. La cultura era in gran parte assente dal dibattito sulle elezioni legislative del 25 settembre. Tutti i partiti sono preoccupati, soprattutto il partito della coalizione di destra che ha vinto le elezioni. Nel programma comune presentato ad agosto e articolato in quindici punti, la cultura occupava solo il decimo posto sotto l’etichetta “ Made in Italy, cultura e turismo ». Un capitolo molto vago in cui Giorgia Meloni, da leader della coalizione, promette tra l’altro “una crescita della bellezza italiana riconosciuta nel mondo”, “tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, archeologico e culturale”, “sostegno al mondo imprenditoriale del settore del turismo e dello spettacolo con l’ausilio della digitalizzazione e dell’organizzazione di eventi a livello nazionale”.

Il 10 settembre Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, ha delineato più nel dettaglio il proprio programma. Capitolo “Cultura e bellezza, il nostro Rinascimento” inizia con una dichiarazione di buona volontà: “È nostro dovere proteggere e valorizzare il grande patrimonio che è il nostro patrimonio. Sostenere e tutelare la cultura italiana, i nostri artisti, i nostri creatori, significa proiettare nel futuro il nuovo Rinascimento italiano. »

Giorgia Meloni sta quindi valutando una riduzione dell’Iva fino al 4% per i prodotti culturali, un sostegno finanziario per aiutare il settore culturale a stare al passo con i nuovi sviluppi tecnologici, o anche approfondire la collaborazione tra il settore privato e quello pubblico per aprire monumenti e musei attualmente chiusi. La riforma del Fondo unico per lo spettacolo (Fus) è stata annunciata senza ulteriori dettagli con la tradizionale promessa di semplificare la burocrazia legata ai finanziamenti pubblici. Ospitare il festival all’estero consentirà inoltre di promuovere e sostenere l’ecosistema artistico transalpino arte di strada serviranno a riqualificare i quartieri periferici. Inoltre l’intenzione di farlo “creare un nuovo immaginario italiano valorizzando i più grandi nomi della storia di questo Paese, le rievocazioni storiche e la lotta alla “cultura dell’annullamento” che indebolisce la nostra identità”. L’aspetto turistico è stato sviluppato in particolare con la promessa di riforma della normativa sul turismo, di sostegno fiscale alle imprese del settore per far fronte alla crisi energetica.

L’ascesa al potere di Giorgia Meloni ha gettato nel caos il mondo della cultura italiana. “Resistere” è stato lo slogan pronunciato subito dopo l’annuncio della sua vittoria da parte di molti scrittori, attori e musicisti. Aspettano con grande preoccupazione il nome del candidato al ministero della Cultura, ricordando la polemica Giorgia Meloni e Christian Greco quattro anni fa. Il direttore del Museo delle Antichità Egizie di Torino ha concesso una riduzione temporanea ai parlanti arabi per incentivare le visite “nuovo italiano”. Ciò ha scatenato un litigio con Giorgia Meloni venuta a manifestare davanti alle porte del suo museo, ma ciò che più conta è stata la minaccia lanciata dal suo partito. “Una volta al governo, possiamo leggere nel comunicato stampa, Fratelli d’Italia attuerà un sistema di sostituzione dei dipendenti pubblici del Ministero della Cultura per garantire trasparenza, successo e affiliazione non ideologica. »

Fedele Golino

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