L’italiano Maurizio Pollini, considerato uno dei più grandi pianisti del 20° secolo, è morto all’età di 82 anni dopo che una lunga malattia lo ha costretto a cancellare il suo ultimo concerto, il Teatro alla Scala, il santuario di Milano, ha annunciato questo sabato, l’opera che aveva amato così tanto.
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Ammirato per il suo straordinario virtuosismo, l’ampiezza del suo repertorio e l’originalità delle sue interpretazioni, con la sua morte è scomparso “uno dei più grandi musicisti del nostro tempo e riferimento fondamentale nella vita artistica del teatro per più di cinquant’anni”. la Scala sul suo sito.
Insieme alla moglie Marilisa, al figlio Daniele e all’intera famiglia hanno accompagnato l’ispettore Dominique Meyer, il direttore musicale Riccardo Chailly, i maestri d’orchestra e gli operai della Scala.
Inaugurerà nelle prossime ore al La Scala, come già accaduto quando è venuta a mancare la famosa ballerina classica italiana Carla Fracci.
Pollini fu un traduttore capace di rivoluzionare la percezione di scrittori come Chopin, Debussy e lo stesso Beethoven e promosse con instancabile dedizione l’ascolto della storia delle avanguardie, in particolare di Schönberg, e della musica attuale, ricordando quella che fu la sua casa per cinque decenni . .
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Accanto alla sua bravura come pianista, “resta fondamentale la sua testimonianza del ruolo della musica, intesa come componente essenziale della vita culturale e civile e come strumento di trasformazione sociale”, ha aggiunto.
«Dal suo debutto l’11 ottobre 1958 alla sua ultima rappresentazione il 13 febbraio 2023, Pollini ha suonato alla Scala 168 volte», spiega il teatro della sua lunga carriera, nella quale ha collaborato con grandi artisti del suo tempo come Claudio . Abbado, Paolo Grassi, Riccardo Muti, Daniel Barenboim e Riccardo Chailly, senza dimenticare i concerti con Carlo Maria Giulini, Pierre Boulez e Zubin Mehta.
Oltre ai musicisti scaligeri, Pollini ha eseguito la sua musica con importanti orchestre come i Wiener Philharmoniker (con Abbado) e la Gewandhausorchester di Lipsia (con Chailly) e molte compagnie dedicate alla musica di oggi, come Ensemble Intercontemporain, Klangforum Wien, SWR’s sperimentale Musikfabrik K Studio.
Pollini si distinse anche nella musica da camera, ma l’essenza della sua lunga carriera «sono stati soprattutto i recital: dallo storico ciclo con 32 sonate di Beethoven del 1995 agli attesissimi concerti annuali in cui vedevano protagoniste costanti del suo mondo musicale: anche Bach, Beethoven, Brahms, Chopin, Debussy, Schönberg e la Nona”.
«Lo aspettiamo nuovamente il 20 ottobre», ha detto la Scala.
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