Due anni senza Raffaella Carrà: così Vanity Fair ricorda l’anniversario della morte dell’artista italiana | Persone | Divertimento

Popolare rivista americana edizione spagnola Fiera della Vanità ho appena ricordato l’ultima intervista rilasciata dall’artista italiana Raffaella Carrà, in occasione del secondo anniversario della sua morte. Carrà, attrice, cantante, ballerina e conduttrice televisiva, è morta il 5 luglio 2021, all’età di 78 anni.

La pubblicazione ha onorato la diva italiana con una copertina digitale illustrata con una foto Gettyimages, apparentemente scattata nel 1970. Raffaella indossa un abito da sera blu elettrico con venature metalliche.

L’intervista sopra menzionata è stata originariamente pubblicata su Fiera della Vanità Italiana Nel 2019 ha ricordato la star italiana come una donna molto coraggiosa, anche nel dire di no, rifiutando opportunità che non avrebbero massimizzato il suo potenziale.

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A prova di ciò, la stessa Raffaella testimoniò all’epoca, quando ricevette la sua prima proposta in televisione, all’età di 20 anni.

“Devo avere 20 anni, non sono nessuno e non ho fatto niente. Ero in uno studio televisivo al cospetto di un dirigente loquace ed entusiasta: ‘Sei fortunato. Vedi quelle scale? Lo toglierai ogni settimana con un bellissimo vestito e bendato. Nella fase finale, toglierai la benda per annunciare il premio della Lotteria Italiana.’ L’ho guardato e ho detto: ‘Grazie, ma odio le scale, ci sono almeno 8.000 ragazze più belle di me e chiunque può farle. Potrebbe non saperlo, ma lo farà.

Per lui è un lusso avere la libertà anche di dire di no. E sulla base di quel dialogo finale, nemmeno il denaro e l’ambizione lo condizionano a smettere di dire quello che pensa. “Senza coraggio, la mia vita sarebbe miserabile. Se qualche volta sbaglio è perché ho deciso di farlo. Dopotutto cerco di fare tutto bene e ce la metto tutta perché, come diceva mia madre: “Se non fai bene una cosa, devi rifarla due o tre volte”. E non mi piace perdere tempo. Ma se non sento qualcosa, lo rifiuto”.

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Raffaella Carrà in una delle ultime foto della sua vita, scattata nel 2019. Foto: Shutterstock

Nonostante il carattere sviluppato in quasi ottant’anni, e che conquistò il pubblico anche fuori dall’Europa, la Carrà si considerò sempre una donna timida. “Sono così timida che quando ricevo premi o riconoscimenti rimango quasi senza parole e mi sento in imbarazzo, molto in imbarazzo, ogni volta che ci sono troppe persone intorno a me. Sono diventato una persona diversa e non sono mai andato alle grandi feste. Non sapeva cosa dire o fare e cercava subito una via di fuga. Se mi guardo allo specchio del successo, è semplicemente insopportabile. Cerco di evitarlo, per il bene mio e delle persone che mi circondano, ma non lo combatto perché è nella mia natura. Al di fuori dei balli, delle prove, delle canzoni, del trucco, dei concerti e altro ancora, ci sono sempre io. Quello che, truccato e rassegnato, andava in vacanza a un’ora di macchina da Roma e d’inverno indossava maglioni e calzamaglie perché aveva freddo. Adoro la mia bolla e le mie piccole rassicurazioni. Adoro La Carrà, ma convivo tutti i giorni con Raffaella Pelloni.

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Carrà è morto a Roma il 5 luglio 2021, all’età di 78 anni per un cancro ai polmoni. Due giorni dopo la sua morte, un corteo funebre si svolse dalla sua casa, passando per gli studi centrali della RAI (sede della sua prima televisione in Italia), il Foro Italico e il Teatro delle Vittorie per raggiungere il Campidoglio, dove installò una cappella mortuaria. nel Municipio di Roma.

Le ceneri di Carrà, dopo essere state cremate secondo la sua volontà, furono portate nei luoghi più cari all’artista, tra cui Porto Santo Stefano e San Giovanni Rotondo, presso il Santuario di San Pio a Pietrelcina. (E)

Elena Alfonsi

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