Circa 7 anni fa, lo era Gianluca Lapadula indossava la maglia del Pescara Calcio del 1936, club dove segnò il maggior numero di gol (30) in 44 partite. Quella squadra gli ha cambiato la vita e ha girato di 180 gradi, perché essere un marcatore gli è valso il motivo per cui ho firmato per il forte Milan.
Corrente diretta da nazionale del Perù, Gianluca Lapadulagià inserito Massimo Strano, all’allenatore che ha mandato in campo la sua squadra dei marcatori. La palla che collega ‘Lapagol’ gonfia la rete. Quella prestazione ha visto la sua squadra lottare per gli spareggi, nel 2016, battendo il Trapani, dopo essere stato in vantaggio complessivamente per 3-1.
Per questo, a poche ore dal duello contro il Paraguay, Infobae ha chiamato Massimo Oddo, exDT di Pescara, perché parlo di Gianluca Lapadula, suo figlio, come ci ha raccontato.
Cosa ricordi di Gianluca Lapadula quando l’hai indicato al Pescara?
Quando Gianluca Lapadula è arrivato a Pescara era di serie C, quindi la sua più grande virtù in quel momento era la voglia di venire, la fame di giocare in una categoria superiore che è la serie B e anche di conquistare la serie A, come ha fatto.
Quando eri alla guida del Pescara, l’allenatore del Perù Ricardo Gareca si è recato in Italia per incontrare Gianluca Lapadula.Ha parlato con l’allenatore del Perù?
Esatto, ricordo che Ricardo Gareca è venuto al Pescara, ma non ho avuto occasione di parlargli. All’epoca voleva essere convocato, ma eravamo ai playoff e in quel momento giocavamo per raggiungere la Serie A e lui avrebbe preferito rinunciare per aiutare il Pescara a salire in Serie A.
Stai seguendo la carriera di Gianluca Lapadula, cosa ne pensi?
Per me è come un ragazzo, l’ho quasi fatto crescere, o forse sono uno dei suoi genitori, per questo amo sempre seguirlo, anche se mi chiama molto. E ha fatto una carriera un po’ così, nel senso che se guardiamo a dove è stato ha fatto una grande carriera, è riuscito a battere la Serie A, il Milan, squadre importanti, squadre peruviane, ecco perché è un scelta. Poi sicuramente ha fatto una grande carriera.
Questo martedì, il Perù gioca la sua ultima possibilità di provare a qualificarsi per la Coppa del Mondo, pensi che Lapadula segnerà e darà il gol alla nazione peruviana?
Cosa posso dirvi di Gianluca Lapadula, come dicevo prima, è appassionato di partite importanti. Inoltre, ha la possibilità di avvicinare la sua squadra al Mondiale ed è un’opportunità unica, un’opportunità molto importante e deve dare tutto insieme ai suoi compagni di squadra per raggiungere quell’obiettivo.
In quale altro modo Gianluca Lapadula potrebbe avere virtù?
Quando ha giocato Gianluca pensavo fosse un giocatore di spicco nelle partite più importanti, e la partita di domani (oggi) sarà molto importante per la sua squadra, è sicuramente un giocatore che può fare bene.
Controlli le statistiche e Gianluca Lapadula, sotto il tuo comando, ha segnato più gol da calciatore professionista, cosa ci fai?
Ha segnato 30 gol se non sbaglio o 32 gol, qualcosa del genere, perché quell’anno era un giocatore forte, ha una grande coscienza e ha alle spalle una squadra giovane ma molto forte che lo mette in condizione di segnare molti gol.
Qualche aneddoto che ricordi su Gianluca Lapadula?
Un aneddoto molto bello su Gianluca Lapadula è che prima di venire a Pescara aveva molte squadre che lo cercavano. Quindi mi ha parlato come ha parlato, immagino con tanti altri allenatori e la cosa che ricordo di più è che voleva sapere in che ruolo stavo giocando perché aveva paura di andare in un’altra squadra dove avrebbe trovato un allenatore che avrebbe l’ha messo dentro. Da fuori, invece, mi ha detto: “Professore, voglio essere il primo attaccante”, gli ho detto: “Senti, per me sei l’unico grande attaccante perché giochiamo con due o tre centrocampisti ed è un attaccante”. , se ne è convinto e ha accettato di andare al Pescara.
Come descriveresti il lato umano di Gianluca Lapadula?
Gianluca è un bravissimo ragazzo, un leader dal punto di vista umano, un ragazzo che parte dal basso e ha una grande umiltà, che gli permette di arrivare in cima.
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