Attrezzature bruciate nel sito di Lione-Torino: aperta inchiesta

Il cantiere della linea ferroviaria Lione-Torino è stato danneggiato a seguito di un incendio che ha colpito i macchinari edili a Modane la sera di sabato 29 luglio. Una squadra di vigili del fuoco è prontamente intervenuta per spegnere l’incendio nel cantiere della società pubblica italo-francese Telt, incaricata dei lavori.

Secondo quest’ultimo, “Non sono stati segnalati danni o feriti graviIn un tweet, subito l’azienda “condanna (…) il degrado in atto“. Lo ha sottolineato “Questi atti dannosi non reclamati prendono di mira gli strumenti di lavoro di uomini e donne che operano su questo sito“.

La condanna è stata seguita dal governo attraverso Clément Beaune, ministro dei trasporti, che ha considerato “questo atto ingiustificabile e pericoloso”.

Indagine aperta

Un’indagine è stata aperta dall’ufficio del procuratore distrettuale di Albertville e Telt intende intraprendere le necessarie azioni legali. Secondo la compagnia di gendarmeria Saint-Jean-de-Maurienne, incaricata delle indagini, interrogata da France 3 Auvergne Rhône Alpes, “l’origine volontaria dell’incendio è fuor di dubbio visto il primo elemento”. A seguito dell’incidente, i lavori su questa sezione che vedrà la perforazione di un tunnel di 200 metri subiranno un ritardo di giorni, se non di settimane.

Il sito del futuro collegamento ferroviario tra Lione e Torino è stato regolarmente oggetto di mobilitazione contro il progetto. Il 17 giugno, più di 3.000 persone si sono riunite in Savoia per esprimere la loro opposizione. Nelle file, eletti e cittadini, locali ma anche di tutta la Francia e persino dell’Italia, anche un paese ha interesse. Il loro obiettivo: denunciare l’impatto ecologico di un progetto apparentemente “gigantesco”.

Fedele Golino

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