L’Italia ha annunciato oggi che sospenderà l’accordo sulle frontiere aperte con la vicina Slovenia, citando la crescente minaccia del terrorismo in Europa a causa dei conflitti in Medio Oriente.
Il governo di destra del primo ministro Djordje Meloni ha affermato che dall’inizio dell’anno le autorità della provincia di confine nordorientale del Friuli-Venezia Giulia hanno identificato 16.000 persone entrate illegalmente in Italia attraverso il confine con la Slovenia, l’ultima tappa nei Balcani. una rotta utilizzata da alcuni migranti per raggiungere l’Europa occidentale.
Con 140.000 migranti arrivati in Italia via mare quest’anno, il numero dei clandestini è aumentato dell’85% rispetto al 2022.
Il governo italiano ha annunciato che ripristinerà i controlli alle frontiere dal 21 ottobre, per 10 giorni.
Il governo ha inoltre affermato che la commissione antiterrorismo del Viminale sta esaminando la situazione e questo “conferma la necessità” di rafforzare i confini dell’Italia.
L’Italia e la Slovenia sono tra i 26 paesi che compongono l’area Schengen, la zona di libera circolazione più grande del mondo.
Il ministro degli Interni sloveno Boštjan Poklukar ha confermato a N1 Slovenia che ai confini con la Croazia e l’Ungheria saranno in vigore controlli interni.
Secondo lui, il Ministero ha preparato una dichiarazione conforme al codice Schengen che il governo approverà domani e poi invierà alla Commissione europea.
La ragione per imporre queste misure temporanee è la stessa che in Italia: la crescente minaccia del terrorismo in Europa.
“Abbiamo visto cosa è successo in Francia e Belgio. La Slovenia non fa eccezione”, ha avvertito Poklukar, aggiungendo che come misura precauzionale si vogliono garantire ulteriori controlli sulla rotta dei rifugiati nei Balcani.
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