L’Italia è il Paese con il maggior numero di siti Patrimonio dell’Umanità, tesori sempre più difficili da preservare a causa dei cambiamenti climatici. Ma possiamo preservarli tutti? Questa è la domanda che “Twist” si pone osservando questi luoghi deserti, dal Piemonte a Padova, da Pompei ai borghi di Civita di Bagnoregio e Consonno.
In Italia la conservazione del patrimonio culturale è sancita dalla Costituzione: l’articolo 9 prevede che lo Stato debba tutelare i monumenti vincolati. Ma in mancanza di mezzi, i mecenati e gli altri sponsor hanno dovuto prendere in mano la situazione per evitare che l’intera faccenda crollasse. Questo spiega perché tanti bellissimi siti sono abbandonati, fatiscenti o in rovina. “Twist” ci porta alla scoperta di alcuni di questi luoghi spettacolari.
Civita di Bagnoregio, 120 chilometri a nord di Roma, è un borgo situato su uno sperone roccioso minacciato dall’erosione, che corrode 7 centimetri ogni anno. Una fragilità che può essere particolarmente attraente per i turisti – fino a 500.000 turisti in un anno tipico. Anche Pompei non manca di attrazioni: un tempo sepolta sotto la lava e la cenere del Vesuvio, l’antica città fu riscoperta nel XVIII secolo, poi progressivamente restaurata, attirando moltissime persone. La Villa Pellati, situata in Piemonte, è dal XVIII secolo una delle più grandi biblioteche private d’Italia. Attualmente disabitato, è uno dei “luoghi perduti” più belli del Paese.
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