L’incidente ha evocato il ricordo della tragedia del maggio 2021 sul Lago Maggiore, sempre nel nord Italia, dove 14 persone morirono dopo la rottura di un cavo di trazione d’acciaio su una funivia e la caduta di una cabinovia a valle.

Il dramma sul Monte Tofana di Mezzo è avvenuto domenica scorsa. “La cabina si è fermata improvvisamente due volte e i passeggeri si sono sentiti come se cadessero dal cielo. “È molto simile a quello che si prova su un aereo quando si incontra la famosa sacca d’aria”, ha descritto l’incidente il giornale Corriere della Sera.

Secondo il giornale, le persone nella cabina, di cui il 70 per cento erano turisti stranieri, hanno vissuto un “incubo vivente”. “Sembrava una caduta libera, la gente urlava di paura”, ha descritto il momento drammatico un testimone, aggiungendo che l’altezza della gondola bloccata era vertiginosa. Si dice che i passeggeri abbiano chiamato i loro parenti per salutarli.

Dopo tre ore di intensa attesa, i tecnici sono finalmente riusciti a riportare la cabinovia alla stazione di partenza. Nessuno è rimasto ferito e l’evento peggiore avrebbe potuto essere evitato con un freno di emergenza correttamente funzionante.

L’operatore della funivia non ha voluto commentare più dettagliatamente l’incidente, dicendo che non aveva intenzione di rispondere alle “false” diffuse sull’incidente. “Non è successo niente di particolare. Solo che, a causa del tempo, i tempi di attesa per la ripresa del servizio sono stati un po’ più lunghi del solito”, spiega Roberto Rimoldi, responsabile della funivia.

Secondo il sindaco di Cortina d’Ampezzo, Gianluca Lorenzi, la funivia si è fermata per problemi tecnici a seguito di un fulmine. “I dispositivi di sicurezza sono immediatamente entrati in azione. “Spero che una situazione simile non si ripeta, ma certamente non la drammatizzerò”, ha detto.

“Mi scuso per il momento di paura vissuto dai passeggeri in cabina. Ma guardiamo la cosa in positivo, con il fatto che il sistema di salvataggio funziona al meglio”, ha aggiunto Lorenzi.