Se il presidente serbo avesse osato provocare un conflitto in Kosovo, le forze dell’Alleanza avrebbero reagito entro poche ore
Il presidente serbo Aleksandar Vučić ha ricevuto ieri sera un chiaro messaggio da un ufficiale di stato maggiore, secondo Thomas Tyner, ex membro dell’esercito italiano ed esperto di forze di terra della NATO durante la Guerra Fredda e strategia di difesa dell’Alleanza.
“Penso che ieri sera gli ufficiali dello stato maggiore serbo abbiano chiarito al presidente Vučić che se avesse osato attaccare il Kosovo, i caccia della NATO avrebbero risposto entro poche ore… In 48 ore la 173a brigata aviotrasportata dell’esercito americano sarebbe stata trasferita aeroporto di Pristina, e la brigata di paracadutisti dell’esercito italiano “Folgore” in aereo all’aeroporto di Gjakova (costruito dall’esercito italiano per questo scopo)”, ha scritto Tyner.
Tyner ha inoltre dichiarato su Twitter che il giorno dopo sarà attivata la Brigata Meccanizzata “Pinerolo” dell’Esercito Italiano, dislocata a Bari e dintorni, che sarà partita dalla 3a Divisione Navale della Marina Militare Italiana sulle sue navi anfibie da Brindisi a Durazzo in 2 giorni. .
Da Durazzo a Mitrovica, ha detto, ci vorrebbero Freccia IFV, mezzi da combattimento della Brigata Motorizzata Pinerolo e cacciatorpediniere Centauro per raggiungerla grazie all’autostrada A1 cofinanziata dall’Occidente.
Insomma, conclude l’esperto, la Nato ha un piano e si addestra da 23 anni per difendere il Kosovo.
“Se i serbi vanno ad attaccare la NATO, le truppe dell’Alleanza li supereranno in numero in volo entro poche ore, ea terra in pochi giorni. E la NATO assicura che i generali serbi lo sappiano”, ha concluso.
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