Il leader di Forza Italia aveva acceso in agosto un acceso dibattito politico aprendosi all’imposizione dello ‘ius scholae’, prendendo così le distanze dalla posizione dei suoi alleati di governo sulla questione.
“Non c’è alcuna ipotesi che ne derivi una crisi di governo Forza Italia (Fi). Siamo leali verso i nostri alleati ed elettori, ma ognuno è libero di avere idee e fare proposte. Non siamo un partito e nessuno può darci ordini”, ha detto il vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajaninel microfono ‘RTL 102.5‘ha scatenato il dibattito politico in agosto.
Le idee e le proposte a cui fa riferimento il leader di Forza Italia si riferiscono all’annosa questione della riforma della legge sulla cittadinanza italiana e della possibile promulgazione della legge sulla cittadinanza italiana. ‘ius scholae’Lui il principio secondo cui la cittadinanza italiana dovrebbe essere concessa ai figli di stranieri residenti che hanno completato un programma di studi in quel paese.
Il partito numero uno fondato da Silvio Berlusconi Ciò ha aperto un dibattito complesso nella maggioranza, indicando che la posizione su questo tema è più vicina a quella dell’opposizione che a quella degli altri partiti di governo.
Una mossa che permette al gruppo di rivendicare il suo carattere più centrista e moderato, e riflette la distanza ideologica dei suoi alleati già visibile al Parlamento europeo, dove Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega siedono in tre gruppi diversi.
Il problema è preoccupante Giorgia Meloniche vuole evitare un’operazione di frizione di maggioranza di fronte a settimane complicate, in cui si avvicina la prima legge di Bilancio post-riforma del Patto di stabilità, oltre alla nomina del commissario europeo italiano e alla guida della ‘RAI’, che richiede capriole per pareggiare i conti.
Cosa dice Antonio Tajani sulla cittadinanza
La legge sulla cittadinanza italiana è nata nel 1992 ed è retta dal principio dello “ius sanguinis” (diritto al sangue), secondo il quale La cittadinanza si acquisisce per discendenza o affiliato.
Per tutti vale il principio di naturalizzazione: per i minori, sia quelli nati in Italia da genitori stranieri, sia quelli arrivati nel Paese da bambini; per gli adulti dopo aver compiuto 10 anni di residenza permanente ininterrotta, con un iter burocratico complicato, costoso e molto lungo.
Sostiene la concessione della cittadinanza
Accedi alle polemiche sorte in giro Giocatore di pallavolo olimpicoPaola EgonuTajani ha deciso di dichiararsi Forza Italia sostiene apertamente l’imposizione dello “ius scholae”Quello concederà la cittadinanza a tutti i bambini che completano la scuola dell’obbligoche in Italia hanno dai 6 ai 16 anni, conseguendo una laurea. Una mossa che avrà negli anni un impatto progressivo sui quasi milioni di bambini di nazionalità straniera che già frequentano la scuola in Italia.
Il vicepremier e ministro degli Esteri ha invece criticato l’applicazione dello ‘ius sanguinis’ che ha portato molte persone a fare domanda semplicemente perché avevano il passaporto e “non perché si sentivano italiani”. Secondo gli ultimi dati di Istat, Sono almeno 40.000 i discendenti di emigrati italiani, soprattutto nel Centro e Sud America, che ogni anno ottengono la cittadinanza pur non vivendo in Italia.
L’uscita di Tajani non è piaciuta particolarmente all’altro vicepremier, Matteo Salvini, che ha subito chiuso su qualsiasi modifica alle norme che regolano il riconoscimento della cittadinanza: “non è una priorità, non è nell’agenda del governo” ha detto il partito. I leader della Lega, tuttavia, hanno respinto la proposta definendola “un’idea legittima di Fi che continuerà”, perché “la legge esistente non può essere modificata”. Silenzio assoluto da parte del premier Meloniche martedì è tornato a Palazzo Chigi dopo le vacanze estive.
Strategia politica di Forza Italia
Al momento non ha importanza se tale disegno di legge potrà procedere con la ripresa dei lavori parlamentari il 10 settembre.
La posizione di leadership di Forza Italia è vista come il primo passo della giusta strategia: ha difeso i valori europeisti e ha conquistato il centro politico moderatoriequilibrando anche i pesi nella coalizione di governo.
Tajani ha scelto di esporsi su uno dei temi che più infastidisce i leader di estrema destra italiani, mandando un chiaro segnale ai suoi alleati: Forza Italia vuole essere al centro e questo significa disponibilità a guardarsi intorno sui programmi, significa tendenza a scendere a compromessi anche con la sinistra, se necessario. La stessa cosa accade a livello europeo, dove i partiti popolari, di cui Fi fa parte, governano insieme a socialisti e liberali.
Lo stesso Tajani non lo nasconde: “Sono sicuro che tutto quello che facciamo aiuta il centrodestra. Il mio obiettivo è continuare a vincere, e occupare lo spazio che in questo momento è vuoto, lo spazio tra loro”. Giorgia Meloni ed Elly Schlein.”
D’altro canto, la questione è cambiata con lo svolgimento delle elezioni in Europa. Forza Italia ha inaspettatamente superato, seppur di poco, la Lega, per poi diventare l’unica forza di una coalizione di governo che faceva anche parte della maggioranza a Bruxelles con la decisione del premier Meloni di non sostenere il secondo mandato di Ursula alla guida della Commissione europea.
Posizione dei partiti italiani sulla legge sulla cittadinanza
Ma qual è la posizione dei diversi partiti presenti in Parlamento? Come è stato detto, Forza Italia sostiene lo ‘ius scholae’. Nella stessa posizione è l’alleato di governo Maurizio Lupi, leader di un piccolo gruppo centrista No, moderatore.
Lo stesso non si può dire, come si è visto, delle altre due anime della maggioranza. Quello Lega si è sempre opposto fermamente all’ipotesi di una riforma della legge sulla cittadinanza italiana. Secondo Carroccios l’Italia è il Paese che concede più cittadinanza agli stranieri nell’Unione Europea – vero in termini assoluti, ma non se il dato è legato alla popolazione – e quindi le regole devono restare quelle che sono.
Posizione Fratelli d’Italia poco chiaro. La sua leader e primo ministro, Giorgia Meloni, ha evitato di commentare la questione nelle ultime settimane, mentre diversi rappresentanti del partito si sono limitati a ribadire che la riforma della legge sulla cittadinanza non rientra nel programma del governo e, quindi, aprirebbe un dibattito rischioso per i politici. maggioranza. All’opposizione, però, la Meloni difendeva la possibilità di concedere la cittadinanza italiana ai ragazzi stranieri che avevano assolto la scuola dell’obbligo.
L’opposizione sostiene lo ius scholae
Se si guarda all’opposizione, tutti sono favorevoli a cambiare le regole per la concessione della cittadinanza italiana, anche se con divergenze di opinione. Lui Partito Democratico è da tempo sostenitore delle riforme della cittadinanza che garantiscano lo jus soli – il diritto di acquisire la cittadinanza per nascita nel territorio di uno Stato -, che Alleanza della Sinistra Verde.
Entrambi i partiti sono aperti anche a riforme più moderate come lo jus scholae, che vede di buon occhio anche il Movimento 5 Stelle, contrario allo jus soli.
Anche il leader di Action Carlo Calenda e Italia Viva Matteo Renzi hanno difeso la necessità di riformare la legge sulla concessione della cittadinanza italiana, collegandola sempre agli studi.
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