Più di una dozzina di artisti spagnoli e latinoamericani saranno i protagonisti del prossimo numero, dopo due anni di pandemia, il Festival delle Nazioni, la cui nuova edizione sarà dedicata alla Spagna con un ricco programma di concerti e spettacoli di musica e danza dal 6 luglio al 3 settembre.
Questo storico festival, che quest’anno rende omaggio alla cultura musicale spagnola, con il patrocinio dell’Institut Cervantes di Roma, porterà nella città italiana di Città di Castello (Toscana, centro) ballerini di flamenco e tango, quartetto di musica classica, orchestra, coro, cantanti zarzuela e artisti pop, sia dall’America Latina che dall’Italia.
“Questo è un programma invidiabile che va dalla zarzuela al Quartetto Casals, passando per la musica più contemporanea, i creatori galiziani e catalani con la loro lingua ufficiale comune e girando anche intorno a Jamal Ouassini con la sua Tangeri Orquestra”, ha detto a Efe Cervantes il direttore dell’Istituto. Juan Carlos Reche, all’inaugurazione.
La 55a edizione del festival, uno dei più importanti progetti culturali del centro Italia, segna il ritorno alla normalità dopo due anni di pandemia, con un nuovo omaggio alla Spagna e alla sua ricca diversità musicale, a un decennio dall’ultimo . volta.
L’Orchestra da Camera Andrés Segovia e il Quartetto Casals saranno due degli ospiti più illustri e dedicheranno i loro concerti a importanti scrittori della tradizione classica spagnola, come Joaquín Turina e Isaac Albéniz o più recentemente, come Anton García Abri, oltre a a presentare grandi compositori e poeti Spagna Federico Garcia Lorca.
La Zarzuela, un popolare genere musicale teatrale, trarrà forza dalle mani del soprano Aída Gimeno, del tenore Mario Corberan e del pianista Jorge Giménez, mentre il flamenco brillerà con “Carmen”, una nuova creazione del coreografo italiano Mauro Bigonzetti.
Tuttavia, non si esibiranno solo artisti spagnoli, ma sul palco brilleranno grandi nomi dell’America Latina, come il cubano Yilian Cañizares e il direttore d’orchestra argentino Gabriel Garrido con il suo Ensemble Elyma.
“La Spagna offre un’opportunità speciale di riflessione sull’integrazione delle culture e sull’incontro di culture diverse, perché nella storia della musica spagnola ci sono state innumerevoli interazioni e stili musicali che si sono uniti per crearne di nuovi”, ha affermato il direttore artistico del festival, Aldo Sisilo.
In questo senso, Sisillo celebra l’influenza reciproca che “le varie regioni della Spagna, come l’Andalusia o la Catalogna, così come i paesi colonizzati” hanno consolidato nei secoli i generi popolari e la musica della cultura spagnola, che il pubblico italiano ora conoscerà poter scoprire.
Questa gamma di generi musicali si concentrerà anche su diversi gruppi di età in modo che famiglie e bambini possano conoscere “la cultura in Spagna e la cultura in Spagna”, ha aggiunto Reche.
Con l’obiettivo di coinvolgere i più piccoli nella musica, il festival non solo li presenterà come spettatori, ma promuoverà anche la partecipazione di scuole di musica e cori della cittadina di Città di Castello in Toscana al suo programma.
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