Ha acquisito potere mediatico in Italia e, dopo essere stato tre volte presidente del Consiglio dei ministri italiano, è diventato membro permanente della Corte.
Silvio Berlusconi sono tre volte primo ministro italianoMa il suo grande potere non aveva solo radici politiche Il Cavalierecome veniva chiamato fino al 2014, era un re impero commerciale e mediatico.
Nato a Milano il 29 settembre 1936, la stessa città dove morì. A 86 anni divenne una figura centrale della politica italiana, che dominò con “populismo antidemocratico” (secondo le parole dello storico Paul Ginsborg) e sostegno da parte della maggioranza della società. Ha anche fondato e dirige raccolta multimedialeconglomerato mediatico che controlla la sua filiale spagnola, Telecinco, e possiede due squadre di calcio, AC Milan E monza.
Prima di diventare l’uomo più ricco d’Italia, secondo Forbes, negli anni ’70 fondò il canale televisivo locale Telemilano, da cui fondò una rete mediatica nazionale. Il percorso di acquisizioni, cessioni e nuove aperture di televisione e carta stampata si conclude con Mediaset (ex Fininvest), con le sue filiali estere. Durante il suo mandato politico, con il controllo della radio e della televisione pubblica e privata, fu padrone e padrone dell’opinione pubblica italiana.
È stato primo ministro del governo repubblicano tra il 1994 e il 1995, in coalizione con altri partiti che cercavano di combattere la corruzione istituzionale; tra il 2001 e il 2007, per due mandati consecutivi, e tra il 2008 e il 2011, dopo aver sciolto Forza Italia e guidato El Pueblo de la Libertad. Si è dimesso nel 2011, dopo aver accettato le riforme economiche imposte dall’Unione Europea, e dopo aver preso la guida ForzaItalia per una seconda vita, è stato eletto senatore alle ultime elezioni, nel 2022. Il suo partito ha portato Giorgia Meloni al governo in coalizione.
La sua carriera politica e imprenditoriale è stata costellata di controversie che, più che semplici aneddoti mediatici, gli sono valsi dure punizioni. A Rubygate è stato processato per aver pagato prestazioni sessuali a una minorenne. Nonostante fosse stato inizialmente condannato per prostituzione minorenne e abuso di autorità, è rimasto condannato rilasciato Poi. Nel caso Mediaset è stato condannato a quattro anni di carcere perché frode fiscale, sebbene avesse completato solo un anno di lavoro sociale, dopo aver ottenuto il permesso del tribunale. Nel 2015 è stato nuovamente condannato a tre anni di carcere per aver corrotto un senatore, anche se non è andato in prigione perché la sua pena era già scaduta.
Le sue politiche liberali cercavano un grande piano di privatizzazione nel paese mediterraneo per “aumentare le entrate statali”, come proposto nelle elezioni del 2018. La sua proposta ha perso contro la destra Matteo Salvini, che in seguito ha accettato di sostenere la Meloni.
Il Cavaliere Ha cessato di essere cavaliere poco dopo aver lasciato il Consiglio dei ministri, in seguito alla sua condanna per frode fiscale. Esce allo scoperto il protagonista indiscusso del 21esimo secolo in Italia, che anche dopo essere stato accusato di legami con la mafia, non è mai andato in carcere.
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