“L’indagine è stata avviata grazie alle segnalazioni di numerosi consumatori, che si sono lamentati delle pratiche delle aziende che vendono pompe di calore e serbatoi termodinamici”, descrive in dettaglio gli investigatori del DJCCRF che lavorano sul caso. L’autorità garante della concorrenza ha quindi indagato sull’argomento, in particolare in “sfruttare la registrazione delle chiamate false”. Anche l’analisi dei fascicoli e delle fatture ha rivelato, in una certa misura, una manipolazione “un file può essere oggetto di più richieste di sovvenzione”. Anche l’importo IVA indicato non è coerente.
“Sull’orlo della frode tra bande organizzate”
A volte si verificano truffe sul rinnovamento energetico “sull’orlo di una frode organizzata per bande”, ricorda anche Sarah Lacoche. La DGCCRF lavora quindi a stretto contatto con il sistema giudiziario, la polizia e la gendarmeria. Le sanzioni possono includere il carcere.
L’organizzazione ha anche colto l’occasione per rivedere diverse indagini condotte nell’ultimo anno, tra professionisti del settore immobiliare, diagnosi delle prestazioni energetiche e persino ritardi nei pagamenti.
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