Riace, il borgo italiano riportato in vita dai migranti

diritti d’autore della foto, Francesco Pistilli

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Riace, un piccolo villaggio tradizionale in Calabria in Italia, è diventato un rifugio per rifugiati e migranti

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La sua trasformazione è iniziata nel 1998, quando una barca di profughi curdi è rimasta bloccata su una spiaggia vicina

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Il sindaco della città, Domenico Lucano, ha colto l’occasione quando molti residenti sono partiti per trovare lavoro nel nord Italia

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Lucano ha suggerito che i profughi restino nel villaggio e vivano in case abbandonate

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Da allora, la crisi migratoria ha fatto notizia, con l’Italia uno dei Paesi in prima linea

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Più di 100.000 migranti hanno raggiunto l’Italia nel 2016, molti attraversando il Mediterraneo su piccole imbarcazioni dalla Libia, dall’Egitto o dalla Tunisia

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Biagio e Daniel chiacchierano con la gente del posto durante un’operazione di riciclaggio porta a porta

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Trasporto dei rifiuti per il riciclaggio

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Ester e suo figlio

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Questa donna del Bangladesh con suo figlio

Riace, un piccolo villaggio nel sud Italia, è diventato quasi una città fantasma 15 anni fa. Le case saranno abbandonate e le scuole chiuse. Oggi è diventato un nuovo rifugio per molti migranti.

Il paese si estinse gradualmente in seguito all’esodo dei suoi abitanti per trovare lavoro nel nord Italia e all’estero.

Da allora Riace ha visto cambiare il suo destino dopo essere stato accolto perfettamente integrato nella comunità.

Questa trasformazione è stata avviata dal sindaco, Domenico Lucano, che ha istituito un programma, finanziato dal governo italiano, per fornire appartamenti abbandonati e formazione professionale per i rifugiati. Questa iniziativa ha contribuito a rivitalizzare la popolazione e l’economia della città.

Fedele Golino

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