Rai che non si racconta mai. Scopriamolo nel rapporto di sostenibilità 2021

La Rai “certificata” dal Bilancio di Sostenibilità 2021 di Gruppo, sostenuta ieri dall’Assemblea degli Azionisti e diffusa sul sito www.rai.it/trasparenza, è una Rai praticamente oscura.

Una Rai unica e distante dalle generalizzazioni più frequenti sui media, e che fotografa un’organizzazione profondamente votata alla gestibilità, veicolata dalla parte del miglioramento della nazione e dell’avanzamento di comportamenti sociali affidabili, sia all’interno del Gruppo e tra i residenti che ci danno un’occhiata e vi prestano attenzione.

Lo dimostrano le informazioni contenute nella presente Relazione, che accompagnano quella monetaria. Sul fronte naturale, ad esempio, la responsabilità della Rai ha determinato l’utilizzo di energia inesauribile del 99,9%, in una diminuzione degli scarichi di CO 2 – market based del 22% e nel miglioramento di oltre 80 iniziative per ampliare la manutenibilità del Gruppo: dai progetti scolastici all’attenzione per il clima all’avanzamento, esecuzione e miglioramento di iniziative volte a lavorare sul clima, sulla società e sui dirigenti delle questioni pubbliche (ESG).

Una responsabilità rintracciata anche dalla società in generale nella proposta di progetti, con una qualità vista da Qualitel tra 7,8 e 8,1 (su una dimensione da 1 a 10) e un punteggio superiore a 8 per l’unione sociale (8, 61), rappresentazione a destra della figura femminile (8,54) e pluralismo (8,27).

Anche quest’anno il “Bilancio di Sostenibilità 2021” è stato consegnato in forma informatizzata, accompagnato da un video di sintesi ed è accessibile, per chi volesse saperne di più, sul sito (troppo “percorribile” in modo particolare) www.rai. it/Rapporto sulla gestibilità 2021 .

Zita Russo

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