Quest’estate il morale tra gli imprenditori edili non è alto

Il cielo si fa sempre più scuro per il settore edile. Nel mese di luglio il clima congiunturale del settore edile e le prospettive dell’attività degli appaltatori di lavori pubblici sono peggiorati, confermando le difficoltà che già da tempo attraversavano i professionisti. Anche se la crisi energetica sembra essersi attenuata, l’inflazione rimane elevata e il calo dei nuovi progetti edilizi non ha contribuito a rilanciare la dinamica.

C’è ancora molta incertezza…

Gli artigiani intervistati dall’INSEE nell’ambito del suo sondaggio trimestrale valutano la loro attività passata peggiore del previsto, con il saldo dei giudizi rispettivamente al -7% e al -9%, in netto calo rispetto ad aprile (rispettivamente +8%). e -4%) e tassi inferiori alle medie di lungo periodo (-5% e -8%). Più in generale, le imprese edili ritengono che il quadro generale sia ulteriormente peggiorato (-32% a luglio dopo il -20% di aprile).

Sono invece più ottimisti riguardo allo sviluppo futuro della loro forza lavoro salariata (-1% dopo -5%), un dato un po’ contraddittorio dato che le difficoltà di reclutamento sono chiaramente ancora significative: il mese scorso, il 55% di loro ha dichiarato di essere ancora in difficoltà nel reclutamento, che mostra un leggero calo rispetto ad aprile (58%) ma il tasso è ancora superiore alla media pluriennale (43%). La percentuale di apprendisti che intraprendono una formazione professionale è stabile intorno alla media (38%).

…ma fa aumentare i livelli di occupazione

Sconforto anche nel TP, con le aziende meno ottimiste rispetto ad aprile (-8%) riguardo alla loro attività per il prossimo trimestre, con un calo dell’opinione sul saldo netto (-15%) che è inferiore alla media (-12%). Per ora le prospettive sono sfavorevoli per la clientela pubblica (-26%) e privata (-16%). Anche i professionisti ritengono che i loro ordini, sebbene superiori alla norma (-23%), si siano assottigliati (-18% a luglio dopo -13% ad aprile).

Come l’edilizia, anche i lavori pubblici si trovano ad affrontare una persistente carenza di manodopera, che sembra stagnare tra aprile (44%) e luglio (43%). Tuttavia, più aziende rispetto alla primavera stanno prendendo in considerazione l’assunzione nei prossimi tre mesi. L’Istituto di statistica mostra che il saldo dei giudizi correlati si è ripreso (+10%) dopo essere caduto per due trimestri consecutivi (+7% a gennaio e +3% ad aprile) e rimane ben al di sopra della media a lungo termine (-12%) .

Fedele Golino

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