I ricercatori italiani hanno sviluppato una minuscola batteria ricaricabile che un giorno potremmo… inghiottire! Una grande squadra diIstituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova pubblicato il 15 marzo una lezione si riferisce al concetto di una mini batteria ricaricabile… che si dissolve nello stomaco dopo essere stata ingerita! Ma come hai intenzione di dirmelo? Semplice (o quasi): la vitamina riboflavina funge da anodo e la quercetina funge da catodo. Per quanto riguarda l’elettrolita, quest’ultimo contiene una soluzione acquosa. Ancora più forti, i componenti che devono prevenire i cortocircuiti sono fatti di nori, un’alga rossa molto apprezzata in Giappone come alimento, e le aree di contatto esterne sono fatte di cera d’api e oro commestibile.
Ma perché questa batteria ingestibile mi chiederai una seconda volta? Perché quest’ultimo, che può resistere a una dozzina di cicli per 48 microampere (µA), può servire da alimentatore per micro robot morbidi progettati per indagare o curare patologie all’interno del corpo umano. La batteria si dissolverà al termine della piccola ispezione e non arrecherà mai alcun danno all’organismo mentre il robot verrà espulso in modo naturale. Inoltre, tali batterie possono sostituire le batterie tradizionali e quindi non rappresentare più un rischio per i bambini se ingerite.
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