Quando arriverà la Francia?

Soprattutto a causa delle preoccupazioni sulla sicurezza dei dati personali, in Francia sono stati presentati almeno due reclami riguardanti l’uso di queste informazioni contro il chatbot ChatGPT. L’Italia è stato il primo Paese, venerdì 31 marzo, a bloccare temporaneamente il sistema.

Venerdì scorso l’Italia è diventata il primo Paese a farlo blocca temporaneamente ChatGPT. Tre ragioni per questo:

  • Timori per la sicurezza dei dati personali,
  • Non esiste alcun record di informazioni per gli utenti,
  • Non esiste un filtro per verificare l’età dell’utente.

Altre autorità europee, tra cui Francia, Irlanda e Germania, si sono rivolte alle loro controparti italiane per stabilire tali politiche posizione generale in ChatGPT.

Nel loro comunicato stampa, le autorità italiane lo hanno sottolineato Chat GPT “Il 20 marzo si è verificata una perdita di dati (data Breach) riguardanti le conversazioni degli utenti e informazioni relative ai pagamenti dei clienti dei servizi a pagamento”. Le autorità hanno anche criticato ChatGPT “l’assenza di registrazioni informative degli utenti i cui dati sono raccolti da OpenAI, ma soprattutto l’assenza di qualsiasi base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiva di dati personali, con l’obiettivo di provocare ‘gli algoritmi che fanno funzionare la piattaforma’.

Nell’ambito di un disegno di legge relativo alle Olimpiadi del 2024, i rappresentanti della 2a circoscrizione elettorale dell’Alta Corsica hanno presentato un emendamento scritto interamente dal software ChatGPT. Un modo, secondo Jean-Félix Acquaviva, per denunciare i pericoli dell’intelligenza artificiale

Ad oggi, in Francia sono stati presentati almeno due reclami riguardanti l’utilizzo dei dati personali Robot di conversazione ChatGPT, è stato oggetto di varie procedure in diversi paesi, ha appreso mercoledì l’AFP dai denuncianti.

Queste due denunce sono state rivelate da Il sito de L’Informato, depositato questo martedì 4 aprile presso Commissione Nazionale per l’Informazione e la Libertà – Cnil, Polizia francese dei dati personali.

La prima dichiarazione è arrivata dall’avvocato Zoé Villain, presidente di un’associazione che si occupa di sensibilizzazione sulle tematiche digitali Janus Internazionale. “Non siamo contro la tecnologia, ma vogliamo una tecnologia etica” ha dichiarato all’AFP.

Nella denuncia consultata all’AFP, Me Villain spiega di aver creato un account sul sito di OpenAI, la società californiana dietro il software, per utilizzare ChatGPT e constata l’assenza di “Termini di servizio” ricevere e“qualsiasi politica sulla privacy”.

Ha chiesto alla CNIL di aiutarlo a esercitare il suo diritto di accesso ai suoi dati personali raccolti da OpenAI, dopo tentativi infruttuosi con la società.

La seconda denuncia è stata presentata da David Libeau, uno sviluppatore fortemente coinvolto nella protezione dei dati personali. Nella sua denuncia ha spiegato che lo eraraccogliere informazioni personali su di lui chiedendo a ChatGPT informazioni sul loro profilo.

Quando ho chiesto maggiori informazioni, l’algoritmo ha iniziato a inventare storie e a collegarmi alla creazione di un sito web o all’organizzazione di un evento online, il che era completamente sbagliato.

David Libeau, sviluppatore.

L’intelligenza artificiale generativa (AI), una tecnologia utilizzata da ChatGPT per generare risposte e addestrata su grandi quantità di testo ottenuto da Internet, ha tendenza a inventare certi fatti, per stessa ammissione dei progettisti. Secondo David Libeau ciò è contrario all’articolo 5 del Regolamento europeo sui dati personali (GDPR), secondo cui le informazioni sulle persone devono essere accurato, e tutto il trattamento dei dati deve essere corretto.

L’uso di ChatGPT è vietato a Montpellier. Il vicesindaco con delega agli affari digitali ha preso la decisione in via precauzionale, in attesa di risolvere le tante incertezze che circondano l’intelligenza artificiale.

Con l’AFP

Fedele Golino

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