Pedro Acosta ha iniziato la stagione con una vittoria impressionante: il Deportes COPE a Murcia

Lo spagnolo Pedro “Tiburón” Acosta (Kalex), considerato da tutti il ​​grande favorito per il titolo Moto2 nel 2024, è stato protagonista del “primo morso” per raggiungere quell’obiettivo vincendo il Gran Premio del Portogallo sul circuito di Portimao.

Acosta, che ha preceduto il suo più diretto rivale, il connazionale Arón Canet (Kalex) di oltre 1,3 secondi e il terzo, l’italiano Tony Arbolino (Kalex) di quasi cinque secondi, ha aggiunto la sua quarta vittoria in Moto2 e la decima della sua carriera sportiva.

Ma è stato lo spagnolo Arón Canet (Kalex) a riuscire a stordire il ceco Filip Salac (Kalex), autore del miglior tempo in prova, al semaforo rosso per spingere forte e portarsi inizialmente al comando in una gara dove, sulla sua scia Erano presenti sia il ceco che Pedro Acosta, con l’italiano Celestino Vietti (Kalex) che spera nel quarto posto, anche se il transalpino dovrà rispettare il doppio giro di penalità imposto dalla Direzione Gara, davanti al terzetto spagnolo formato da Albert Arenas (Kalex), Jeremy Alcoba ( Kalex) e Manuel “Manugas” González (Kalex) ).

Al secondo giro Pedro Acosta era già leader della corsa, inseguito da Arón Canet e Celestino Vietti, e provava a mettere la terra in mezzo rispetto a tutti i suoi rivali, mentre un altro spagnolo, Alonso López (velocità), veniva punito con una penalità sul giro lungo per aver lanciato un pilota L’olandese Bo Bendsneyder (Kalex) e Borja Gómez (Kalex), sono stati penalizzati con due giri lunghi per aver mancato una luce di uscita.

Il primo giro lungo di Celestino Vietti ha lasciato Acosta solo davanti, con Aron Canet unico rivale, visto che c’è stato un taglio con il gruppo nelle retrovie, guidato dall’italiano.

Con un ritmo sul giro veloce al quinto giro, Acosta e Canet avevano già un vantaggio di 1,7 secondi sul gruppo degli inseguitori, guidato dagli spagnoli González e Arenas e comprendente anche Salac, Tony Arbolino, il sudafricano Darryn Binder, che presto andò a terra, anche se potrebbe tornare alla competizione, e il thailandese Chantra Somkiat, tra gli altri, ma sono già abbastanza lontani.

Così passa il giro, con Pedro Acosta a dettare il ritmo, Arón Canet che gli rimane alle spalle, e il gruppo degli inseguitori, staccato di 1,8 secondi, è guidato da Manuel “Manugas” González e comprende anche Tony Arbolino, Albert Arenas e Filip Salac, con un Pochi metri di vantaggio su un altro gruppo più numeroso con Jeremy Alcoba davanti a lui.

Acosta e Canet sono rimasti saldamente nelle loro posizioni, con l’italiano Tony Arbolino in testa di ponte, mentre più indietro, lo spagnolo Alonso López, rientrato dopo una penalità di “giro lungo”, è caduto nel tracciato della curva cinque.

A tre giri dalla fine, Pedro Acosta ha effettuato un leggero cambio di ritmo che gli ha permesso di distanziarsi da Arón Canet di una distanza appena sufficiente per ottenere la sua decima vittoria in carriera con Arón Canet e Tony Arbolino, dietro di lui.

“Manugas” González è arrivato quinto, davanti agli inglesi Jake Dixon e Sam Lowes, allo spagnolo Albert Arenas, al thailandese Somkiat Chantra e allo spagnolo Jeremy Alcoba, tutti su Kalex, chiudendo le prime dieci posizioni.

Fermín Aldeguer (Speed), ha chiuso al tredicesimo posto, con Sergio García Dols (Kalex), quindicesimo, Borja Gómez (Kalex), diciassettesimo, Marcos Ramírez (Kalex), ventuno, Jordi Torres (Kalex), ventitreesimo e Alonso Lopez (Velocità), ventiquattro anni.

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Elena Alfonsi

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