Ecco una selezione dei migliori ristoranti di Buenos Aires con accento italiano, per provare piatti preparati con ricette tradizionali portate dai nonni, e imitate con un occhio alla tradizione.
broccoli
Il ristorante di famiglia nasce a metà degli anni ’80. E da allora è stato così icona del pranzo al Microcentroma anche una serata con ospiti famosi, con una lunga lista di visitatori stranieri tra cui i Rolling Stones.
Il suo nome è a omaggio agli italiani che si stabilirono a Brooklyne la cucina il ricettario della nonna livornese. Oggi Alejandro Ballabeni, figlio della sua fondatrice Luciana, guida la Broccolino con una squadra che continua a crescere, e attraverso di lui passano figli, nipoti e nipoti.
La pasta è la protagonista: la classica tagliatelle all’amatriciana oppure alla puttanesca per chi ha voglia di un po’ di pepe. Ma prima, come voce, Calamaretti ai broccoli serviti con vino bianco e melanzane alla parmigiana o fior di latte caprese, sono alcuni dei classici dell’ampio menu di Broccolino.
L’Adesso
In un angolo tranquillo di Palermo c’è L’adesso, un iconico ristorante gastronomico italiano gestito da chef Leonardo Fumarolache recupera ricette tipiche del suo paese d’origine e le propone in una versione unica che esprime la sua personale impronta.
Tutto è realizzato con ingredienti di alta qualità, importati dall’Italia o raccolti da piccoli produttori locali. La pasta lunga ripiena è un punto forte e fa parte dei “Primi Piatti” del menu, che attualmente presenta selezioni stagionali.
Brillano scialatielli al ragù napoletano; tagliolini con gamberi e broccoli; pappardelle di castagne con cervo e mirtilli; e ravioli di ricotta e spinaci con pomodoro e basilico. Situato a Fray Justo Santamaría de Oro 2047.
Cincinnati
Situato sulla piazza gastronomica ai piedi Torre Bellini (Esmeralda 924) e le sue proposte di menu Antipasti tipici15 tipi di pizza Napoletana (con impasto morbido e bordi ariosi), oltre a pasta fresca fatta in casa e pasta secca italiana (Divella).
Uno dei piatti più consigliati che fa parte del menu fin dall’inizio sono i conchiglioni di agnello, pasta di grano duro a forma di lumaca aperta, ripiena di agnello a cottura lenta in salsa di pomodoro e foglie di basilico.
Si mette anche in mostra Lasagne di spinaci e ricotta con bolognese; ravioli al nero di seppia ripieni di salmone e saltati con olive; spaghetti frutti di mare con scampi, scampi, cozze e calamari; e sorrentini prosciutto e mozzarella con pomodoro, pomodorini e basilico fresco.
Locanda
Figlio di uno chef, Daniele Pinna Cucina da quando aveva quattordici anni. Ha imparato le tecniche base dal padre, ma le ha perfezionate nelle cucine di tutto il mondo: ha lavorato a Barcellona, Malaga, Toscana e Sardegna. E finalmente ha aperto questo ristorante quando è arrivato a Buenos Aires (La Locanda è a Pagano 2697, Recoleta), che oggi è una delle cucine italiane più rispettate e famose in Argentina.
Tra i piatti più amati del menù ci sono Antipasto sardocon prosciutto di parma, olive nere, salame e pecorino; Pulpo Tostato, polpo spagnolo alla griglia con patate; Maccheroni alla romana con salsa alla carbonara; Risotto ai funghi porcini; e, per dessert, mousse al cioccolato e tiramisù, fiore all’occhiello della casa.
Il Matterello
Una proposta gastronomica genuinamente italiana che nasce nel 1993 nel quartiere La Boca (Martín Rodríguez 517) e ora è anche a Palermo (Thames 1490). “Il Matterello de La Boca nasce come un progetto di famiglia, ispirato da Cucina emiliana e genovesecon le antiche ricette portate dai nostri nonni immigrati, con i sapori di un’Italia lontana”, racconta il titolare.
Ravioli con tuco e spezzatino; Tortelli di spinaci e formaggio serviti con burro all’aglio; tagliatelle al ragù; tutti rappresentanti della forte tradizione italiana. Di lì passano Caloi, Fontanarrosa e Quino, tra tanti altri. “Joan Manuel Serrat ci amava moltissimo; Viene ogni volta che è in Argentina; Anche Eduardo Galeano è un giocatore titolare. Sono venuti Francis Ford Coppola, Jim Jarmush; “Una volta gli ho anche chiesto di ballare il chamamé su Baryshnikov tra i tavoli!”, ricorda Lili, una delle proprietarie.
da RN
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