Non è un crimine toccare un adolescente per 10 secondi? Gli italiani hanno mostrato perché doveva essere così

Gli italiani hanno protestato in rete contro la sentenza che stabilisce che toccarsi per meno di 10 secondi non è reato

Il pubblico italiano era indignato. Quello l’assoluzione il mercoledì del vigilante della scuola valutata da palpare il culo di uno studente di 17 anni i dieci secondi hanno scatenato polemiche in tutto il Paese, facendo arrabbiare associazioni e personalità studentesche. E lo scandalo è stato replicato in rete.

Secondo il tribunale di Roma, questo contatto è avvenuto “tra cinque e dieci secondi”, Secondo la denuncia della vittima, accolta dall’imputato, “Non sono un crimine.”

L’«atto improvviso, senza alcuna insistenza nel toccare», che corrisponde a «quasi per sfregamento», non consente «la caratterizzazione libidinosa o concupiscente dell’intento che è generalmente richiesta dal diritto penale», la stima del tribunale, citata dal quotidiano Il Corriere della Sera.

Di conseguenza, il tribunale ha respinto la richiesta del pubblico ministero di condannare a tre anni e mezzo di reclusione la guardia di 66 anni, che ha confessato di aver palpato lo studente mentre saliva le scale, ma ha detto di averlo fatto “per scherzo”.

In risposta, i giovani di tutto il paese hanno registrato video in cui venivano mostrati per 10 secondi mentre toccavano i loro corpi e simulavano abusi. Si tratta di una manifestazione che propone di riflettere su ciò che può essere definito molestia.

Gli italiani hanno protestato in rete contro la sentenza che stabilisce che toccarsi per meno di 10 secondi non è reato

Dopo che molti studenti hanno postato in rete questo video in cui si riprendevano toccandosi il corpo imitando un tocco per dieci secondi, che sembravano durare all’infinito, questo gesto di solidarietà alla vittima è stato condiviso anche dall’attore italiano. Paolo Camelinoto per il suo ruolo nella serie loto bianco (HBO) e i cui video sono condivisi dai più famosi “influencer” della penisola, Chiara Ferragni.

La decisione del tribunale di Roma ha suscitato le proteste dell’Associazione Alumni del Lazio, la regione che comprende Roma.

“Siamo arrabbiati (…) Ancora una volta, il tocco non viene riconosciuto, questa volta a causa della sua durata.”, ha commentato la sua presidente, Tullia Narciso, citata dal quotidiano Il Fatto Quotidiano.

“È importante sentirsi al sicuro ovunque, soprattutto nelle scuole che dovrebbero insegnare a riconoscere ed eliminare la violenza e la discriminazione”, ha concluso.

(Con informazioni da AFP)

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Elena Alfonsi

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