Montpellier rilancia la sua follia con quattro progetti iconici

Da “stupidità nel 21° secolo”. Michaël Delafosse, sindaco e presidente della Metropolis di Montpellier, interessato all’urbanistica e all’architettura, segue il coraggio architettonico dei suoi predecessori, in una città che ha lanciato, diversi decenni fa, un ambizioso progetto di sviluppo urbano, con obiettivi monumentali.

Poi la deputata Hélène Manroux, succeduta a Georges Frêche, attuale sindaco, ha inaugurato, nel 2012, la “follia contemporanea”, un edificio iconico incaricato di segnare il paesaggio. Sono stati poi fissati due progetti: Divine Madness di Farshid Moussavi e The White Tree di Sou Fujimoto (con Nicolas Laisné e Manal Rachdi). L’edificio realizzato nel 2019 sulle rive del fiume Lez, nelle stratificazioni dei quartieri Antigone (Ricardo Bofill) e Richter (Adrien Fainsilber), con un’altezza di 56 m, comprende un programma di circa 110 unità abitative, due livelli attivi ai piedi dell’edificio e un roof top che ospita bar panoramico e spazio di proprietà condivisa.

Diventato sindaco nel 2020, Michaël Delafosse ha lanciato una riflessione su una nuova ondata di follia, che spera “adattato alle nuove esigenze urbane, ecologiche e sociali” città, e che dovrà realizzarsi attraverso una serie di bandi progettuali. Tre principi fondamentali guidano questa nuova ondata: “eccellenza e originalità architettonica”, “programmazione plurale e inclusiva”e infine “Architettura innovativa e resiliente”. Tutto mira a produrre “città desiderabile”assumendo densità e altezza.

Sono stati designati tredici lotti, distribuiti sul territorio cittadino, suddivisi in due bandi per progetti urbani innovativi (Apui). La prima ondata comprende cinque lanci, quattro dei quali trovano il vincitore. Tra i 18 candidati, la giuria presieduta da Sou Fujimoto ha selezionato quattro donne, tra cui una in coppia con un uomo. Il quinto sito, che ospita la follia di Saint-Roch, non ha ancora trovato i suoi progetti: la giuria ha deciso di rilanciare la consulenza, i progetti “non ancora considerato sufficientemente integrato nell’ambiente circostante”. Infatti, ha spiegato il Comune, “questa follia si trova vicino alle stazioni di Ecusson e Saint Roch che sono tra le stazioni più antiche della Francia. Il dialogo tra questa follia e il resto della città sarà uno dei criteri fondamentali nella selezione di questa follia”.

Odile Decq sul sito di Vernière, con il suo progetto Sentinelle, “risponde a Claude Vasconi, l’architetto di Corum e crea un oggetto urbano unico con tende a cesto come palpebre”, ha elogiato il governo della città nel suo dossier di presentazione. Manuelle Gautrand sul sito Manuguerra, “reinventare l’edilizia riutilizzando il suolo dalle sue fondamenta”. Thomas Coldefy e Isabelle Van Haute, sul sito Ovalie, “proporre un progetto elegante che dialoga con lo stadio, rompendo con l’architettura del quartiere, adattandosi al contesto e lavorando sui cortocircuiti”. Infine, Ellen Van Loon, in République, “creando un segnale reale, come l’ultimo sassolino sulla strada verso il mare”.

Trovate questi quattro progetti nelle immagini delle pagine seguenti.

Fedele Golino

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