Gruppo televisivo controllato dalla famiglia italiana Berlusconi, Media For Europe (MFE), ex set multimedialipuò esplorare possibili accordi da sviluppare in Spagna, compresi gli acquisti Ser. “Il MFE sta valutando possibili accordi in Spagna che potrebbero aiutare le aziende a costruire un sistema multimediale integrato composto da risorse televisive, Internet e radio”, ha affermato l’amministratore delegato, Molo Silvio Berlusconi, in una conferenza stampa presso la sede dell’azienda all’inizio di questa settimana. “Se Prisa decide di vendere la sua unità radio, la valuteremo”, ha detto.
Parlare a Bloombergsi è così affermato il presidente esecutivo del MFE sulle informazioni diffuse da vari media che confermavano che il conglomerato italiano e Gruppo Rush sono stati in contatto per un possibile accordo per il gruppo italiano per l’acquisizione dell’emittente radiofonica Cadena Ser.
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Il gruppo che possiede El País e l’emittente Santillana ha cercato per diversi anni modi per tagliare i costi e vendere asset per ridurre il proprio indebitamento, compresi i colloqui con il conglomerato italiano, molto interessato alla gestione della pubblicità di Cadena Ser. All’inizio di quest’anno, Prisa ha condotto un’emissione di diritti come parte della sua ultima mossa di rifinanziamento.
Da parte sua, Media per l’Europa Fa parte della holding Fininvest, della famiglia reale e tre volte presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, morto il 12 giugno di leucemia. Il gruppo audiovisivo, lanciato nel novembre 2021 con l’obiettivo di competere con le nuove piattaforme, possiede tutta Mediaset Italia e Mediaset España, oltre al 26,58% del capitale della rete tedesca ProSiebenSat.1. Esattamente il testamento di ieri Berlusconiin cui distribuisce tra i suoi cinque figli in parti uguali i due terzi del suo 61,21% in fininvest.
Ma la holding di famiglia, che integra tra le altre anche la casa editrice Mondadori o la banca Mediolanum, può essere gestita dai suoi due figli maggiori, Marina e Pier Silvio Berlusconi, rispettivamente presidente di Fininvest e MFE, perché insieme si sommano a circa il 53% delle loro azioni
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