“Non mi piace confrontarmi negativamente con nessuno. Ciò mi ha spinto a provare a legare. Veniva battendo (Daniel) Evans. È un giocatore molto pericoloso, con buoni tiri. È tempo di continuare a migliorare e provare testa a testa a 1-1″. Una vera dichiarazione di intenti da parte di Carlos Alcaraz, non appena supera la sua prima in questo senso Open d’Australia. Il secondo miglior tennista di oggi è molto chiaro sul fatto che non potrà essere affatto fiducioso giovedì prossimo, quando Lorenzo Sonegoi rivali che sanno già come batterlo, aspetteranno che entri secondo round dal primo Grande Slam della stagione.
Se ci atteniamo alle ultime notizie, non fidarsi minimamente dell’italiano è l’opzione più convincente per affrontare con sicurezza la sfida di superarlo. Nella sua partita del primo turno contro Daniel Evans, non ha vacillato, anche se era in svantaggio dopo il primo set. Il britannico non è riuscito a capitalizzare nessuna delle ultime tre partite contro il numero 46 del mondo, che ha avuto la compostezza necessaria per recuperare e mandare a casa il suo avversario: 4-6, 7-6 (8), 6-2, 7-6 (4).
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Anche Alcaraz sa, al suo esordio, cosa vuol dire passare dal meno al più. Dopo il primo turno la massima tensione è contro Riccardo Guarnizionetutto diventa molto facile, in seguito alla presa pareggio con cui si completa la prima parte. Con un set di usura in meno rispetto al Sonego (7-6 [5], 6-1, 6-2), lo incontrerà nuovamente dopo un congruo lasso di tempo dalla prima ed unica occasione. Questo ci porta, per continuare la teoria sull’importanza di non sottovalutare quello torinese, a viaggiare fino ad agosto 2021. Nello specifico, al Cincinnati Masters 1000.
Tre stagioni fa, Sonego raggiunse la Top 20 dell’ATP. Il 21 ottobre occuperà, scusate la ridondanza, il numero 21 del mondo, la classifica più alta mai raggiunta. Diversi mesi prima di raggiungere questo traguardo, dovrà affrontare una squadra dell’Alcaraz ancora lontana dai riflettori nel primo turno di Cincinnatida allora è il 55esimo classifica. Inoltre: il Murcian è entrato nel tabellone finale del torneo attraverso le qualificazioni.
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In quell’occasione, anche sul cemento, i transalpini vincono 6-3, 7-6 (6). Carlitos ha avuto la possibilità di stringere la vite su Sonego, ma le sue pulsazioni non hanno vibrato nel momento decisivo. Molto è cambiato da allora, ma ha un buon record contro l’Alcaraz. “Il suo gioco di tennis è migliorato molto e so che devo dare il massimo, perché partite come questa sono una grande opportunità per migliorare le mie capacità tennistiche. “Voglio godermi appieno l’esperienza di affrontarlo alla Rod Laver Arena”, ha detto quando è stato confermato che avrebbero giocato l’uno contro l’altro.
“Lo so, Carlos E’ un giocatore molto più aggressivo rispetto a quando ci siamo affrontati. Ha delle mani molto buone, un gran tiro al volo… devo giocare in modo molto aggressivo e posso fare qualcosa con il suo servizio”, ha spiegato Sonego parlando della sua occasione per sorprendere. Non era la prima volta che riusciva a battere la Top 10. La più famosa, senza dubbio, è stata subita nientemeno che da Novak Djokovic a Vienna 2020.
Nei quarti di finale della manifestazione austriaca, Sonego ha sconfitto l’attuale leader della classifica e poi del circuito per 6-2, 6-1. Non è escluso che il serbo giocasse a metà velocità in quella zona del campo (fine ottobre-inizio novembre), ma è comunque lì. Ad oggi il bilancio del confronto è 1-1: Nole è riuscito a vincere la semifinale del Masters 1000 di Roma 2021 (6-3, 6-7 [5]6-2).
La lista dei Top 10 da lui battuti, quando erano al comando, non si ferma qui. L’hanno fatto Domenico Thiem (Roma Masters 1000 2021), Hubert Hurkacz (Metz 2022), Felix Auger-Aliassime (Dubai 2023) e Andrej Rublev (Roma Masters 1000 2021 e Roland Garros 2023).
Con tre titoli ATP alle sue spalle (Antalya 2019, Cagliari 2021 e Metz 2022), il terzo turno (2022) è il percorso più lontano che Lorenzo Sonego abbia mai percorso agli Australian Open. Alcaraz porta qui lo stesso tetto grande. Una situazione che sembra destinata a cambiare nei prossimi giorni. A discapito, tra l’altro, degli avversari che lo hanno battuto in passato e, se ispirati, potrebbero farlo ancora. Tocca a Carlitos, che ora ha due grandi giocatori nel suo bagaglio, garantire che la storia non si ripeta.
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