Slovenia e Italia hanno iniziato ad effettuare controlli sui documenti lungo il confine orientale a causa di un possibile esodo di estremisti dovuto alla guerra Israele-Hamas.
La Slovenia inizierà questo sabato ad effettuare i controlli alle frontiere con la Croazia e l’Ungheria, seguendo le stesse linee di confine dell’Italia, che controllerà anche i rispettivi confini orientali dalle 14.00 di questo sabato.
Il governo sloveno ha inoltre deciso di sospendere l’accordo di Schengen ai suoi confini orientali il 30 ottobre, adducendo un rischio per la sicurezza rappresentato da “membri di vari movimenti e gruppi terroristici o estremisti” che potrebbero tentare di entrare in Europa da regioni in cui si verificherebbe un conflitto armato. .
Il governo sloveno ha giustificato la decisione anche con la crescente gravità della criminalità organizzata nelle Isole Baleari occidentali.
Secondo le informazioni fornite, solo 14 posti di frontiera sloveni con la Croazia e l’Ungheria sono soggetti al controllo selettivo e, come per gli altri 18 posti, non ci sarà una presenza permanente della polizia, ha riferito l’agenzia di stampa STA.
I viaggiatori dalla Croazia che cercano di entrare in Slovenia dopo Obrezje dovranno mostrare i documenti alle autorità di frontiera, ribadendo che gli eventi in Croazia sono entrati a far parte dell’area Schengen, dal 1° gennaio di quest’anno.
“Il controllo di frontiera a questi valichi d’ingresso viene effettuato solo in modo selettivo, cioè mira a individuare le persone che mettono in pericolo la sicurezza pubblica, compiono attacchi terroristici o rappresentano una minaccia per la Repubblica di Slovenia”, spiega Viljem Toškan, chef del Koper Servizio di Polizia Estera e di Frontiera, città situata tra i confini della Slovenia con l’Italia e la Croazia.
I controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia sono stati annunciati in occasione della quarta fiera e inizieranno ad essere attuati questo sabato, due giorni nel pomeriggio, sono stati installati 22 valichi di frontiera sugli oltre 230 chilometri di frontiera tra i due paesi, ma anche al al nord, con l’Austria, dove adesso vengono richiesti i documenti.
Le ragioni addotte dal governo nazionalista di Giorgia Meloni per sospendere l’accordo di Schengen con la Slovenia erano dovute alla guerra Israele-Hamas e ai recenti attacchi terroristici in Francia e Belgio.
Il governo italiano era preoccupato per una possibile infiltrazione terroristica attraverso le chiamate migratorie interrotte di dos Balcãs.
I controlli alle frontiere in Italia dureranno inizialmente 10 giorni, ma potranno essere prorogati fino al 31 ottobre.
Il ministro degli Esteri ungherese, contrario all’immigrazione, vede nelle decisioni della Slovenia e dell’Italia una conseguenza dell’ulteriore politica dell’Unione Europea, che come garante si impegna a mantenere la sicurezza e la prosperità dell’Europa.
“L’economia europea soffre dei controlli alle frontiere nello spazio Schengen, che rendono difficile la sospensione del commercio e delle operazioni transfrontaliere delle imprese”, ha affermato Péter Szijjártó sui social network.
Altre fonti •Ansa, AP
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