L’Italia ha dichiarato lo stato di emergenza per i migranti. C’è anche la minaccia di restrizioni di viaggio

A causa della situazione intollerabile relativa all’afflusso di migranti nel Mar Mediterraneo, l’Italia ha dichiarato uno stato di emergenza che durerà almeno sei mesi. Il suo scopo è facilitare le procedure relative, ad esempio, alla concessione dell’asilo o al rimpatrio. La situazione è peggiorata anche sulla cosiddetta linea balcanica. Pertanto, l’Italia non ha escluso l’introduzione di controlli alla frontiera.

Martedì il governo italiano ha dichiarato lo stato di emergenza di sei mesi su consiglio dei ministri dell’Interno e della Protezione civile. Hanno discusso dell’aggravarsi della crisi migratoria durante la riunione di lunedì, ha riferito l’agenzia di stampa ANSA.

“Le isole non possono affrontare da sole questa situazione. Stiamo parlando di un fenomeno che non abbiamo riscontrato in passato. Lo stato di emergenza deve facilitare le procedure”, ha spiegato il ministro della Protezione civile e delle Politiche marittime, Nello Musumeci.

​Nell’ambito dello stato di emergenza, l’Italia sborserà cinque milioni di euro per rafforzare il ruolo della protezione civile e delle organizzazioni no profit nell’accoglienza dei migranti, ma anche nel loro rimpatrio. Renderà inoltre più facile per il governo adottare misure di emergenza per ridurre le ondate migratorie nella regione del Mediterraneo. È qui che le masse di migranti dall’Africa sbarcano verso l’Italia.

Tuttavia, secondo il governo, uno stato di emergenza servirà solo ad alleviare la situazione. “Diciamocelo, non risolve il problema. La soluzione dipende dall’intervento responsabile dell’Unione Europea”, ha sottolineato Musumeci. Il governo italiano da tempo non riesce a premere per l’Unità ea chiedere maggiore solidarietà agli altri Paesi, che a suo dire spesso non mantengono le promesse e gli impegni.

Non solo la regione meridionale stava affrontando una forte pressione, ma anche la regione settentrionale. La situazione è peggiorata anche nei cosiddetti Balcani. A tal proposito, il governo non esclude di introdurre controlli al confine con la Slovenia, che riguarderanno anche i viaggiatori provenienti dalla Repubblica Ceca.

Dobbiamo accordarci con la Slovenia per fare ciò che deve essere fatto, vale a dire la riammissione (accoglienza di persone irregolari, ndr) persone che hanno attraversato il confine illegalmente. Altrimenti saremo costretti a reintrodurre i controlli alle frontiere. Non è la nostra priorità, ma è impossibile per noi essere lasciati soli”, ha detto a un sito italiano. Oggi… quello Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini.

Secondo i dati del Ministero dell’Interno locale, dall’inizio di quest’anno sono sbarcati in Italia più di 30.000 migranti. Questo è circa quattro volte di più rispetto allo stesso periodo dei due anni precedenti. Raggiungono spesso le coste nordafricane su barconi di contrabbando, dove rischiano la vita.

A febbraio, decine di loro sono morti dopo che una barca è affondata con loro al largo delle coste italiane:

TN.cz

Carlita Monaldo

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