Illustrazione, foto: Shutterstock
Il governo italiano ha dichiarato uno stato di emergenza di sei mesi a causa del continuo grande afflusso di migranti. Per occuparsene sarà nominato un commissario straordinario del governo e per ora avrà cinque milioni di euro, ha riferito la tv di stato italiana, come riportato dal servizio pubblico tedesco Ard.
Durante un’emergenza, il governo può emanare misure per decreto, aggirando il solito lungo processo parlamentare per il finanziamento e la regolamentazione.
L’agenzia di stampa italiana Ansa ha citato il ministro della Protezione civile Nello Musumesi: “Per essere chiari, questo non risolve il problema, la soluzione dipende da un intervento ragionevole e responsabile dell’Unione europea”.
Possibile espulsione più rapida
Il governo del primo ministro Đorđe Meloni – come altri paesi ai confini esterni dell’UE – è stato in gran parte infruttuoso nell’ottenere solidarietà e assistenza da altri Stati membri.
Inoltre, secondo un comunicato del governo, in Italia serve “una nuova struttura, idonea all’accoglienza e al rimpatrio, ovvero l’espulsione dei migranti che non hanno le condizioni per restare in Italia”.
Negli ambienti governativi si dice che lo stato di emergenza consentirà la rapida espulsione dei migranti. Prima di entrare in carica, Maloney ha promesso di controllare l’immigrazione.
Secondo i dati ufficiali, dall’inizio dell’anno sono arrivati in Italia circa 31.000 migranti, soccorsi in mare dalla Marina Militare e dalla Guardia Costiera italiana o da organizzazioni umanitarie private. Nei due anni precedenti, nello stesso periodo, erano circa 8.000.
Fino ad ora, la maggior parte dei migranti africani si era spostata dalla costa occidentale della Libia, e recentemente migliaia sono partiti anche dalla Tunisia – da lì mancano “solo” 150 chilometri all’isola italiana di Lampedusa.
( Deutsche Welle )
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