L’Italia ha chiesto all’opposizione venezuelana di avere “diritti civili e spazio democratico” nelle elezioni presidenziali

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani (EFE/Andreu Dalmau)

Giovedì l’Italia ha chiesto all’opposizione venezuelana di godere di “diritti civili e spazio democratico” alle elezioni presidenziali che si terranno il 28 luglio nel paese caraibico, dopo l’ostruzione del regime Maturo nella registrazione dei candidati dell’opposizione.

“Seguo con grande attenzione gli sviluppi della campagna elettorale in Venezuela e spero che tutte le norme di democrazia, pluralismo e stato di diritto siano rispettate”, ha scritto la cancelliera italiana. Antonio Tajaniin un post su X. “L’opposizione deve godere dei diritti civili e dello spazio democratico”.

Il Venezuela ospita una delle più grandi comunità italiane del Sud America, con quasi due milioni di antenati italiani, secondo le stime. Pertanto, i governi italiani di diversi colori politici hanno espresso negli ultimi anni la loro preoccupazione per la crisi umanitaria e politica nel paese caraibico. Italia A quel tempo era anche uno dei paesi riconosciuti Juan Guaido come presidente ad interim.

Le parole del cancelliere italiano sono arrivate dopo che il regime di Nicolás Maduro ha manovrato per impedirlo Piattaforma di unità democratica (PUD) registra i candidati ufficiali, Corina Yorisal Consiglio Elettorale Nazionale (CNE), dopo la squalifica del suo leader Maria Corina Machado.

Martedì il PUD ha riferito di aver registrato con successo, provvisoriamente, Edmundo González Urrutiache potrà essere sostituito a partire dal 1° aprile, purché non sussistano sanzioni o ostacoli amministrativi.

Anche il governatore dell’opposizione dello stato di Zulia è riuscito a registrarsi. Manuel Rosales che però ha ricevuto critiche da parte di Machado poiché il voto principale dell’opposizione non gli dà alcun sostegno politico.

Il mercoledì, Anche gli Stati Uniti hanno insistito affinché Maduro consentisse la sua partecipazione nell’elezione di tutti i candidati dell’opposizione che lo desiderino.

Fanno la stessa cosa Paesi dell’America Latina ed Europa.

Anche il governo Brasile E ColombiaAlleato del Venezuela, Hanno messo in dubbio l’impossibilità per l’opposizione di registrare Corina Yoris ed esorta le parti a rispettare le disposizioni dell’Accordo di Barbados, facendo riferimento all’accordo raggiunto lo scorso ottobre tra il regime di Maduro e l’opposizione, in base al quale gli Stati Uniti hanno revocato alcune sanzioni imposte a Caracas.

Elena Alfonsi

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