L’Italia chiede scuse alla Francia per aver criticato le politiche sull’immigrazione. Tensioni bilaterali dovute all’aumento degli arrivi di migranti.
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha chiesto scuse pubbliche al ministro dell’Interno francese, Grald Darmanin, per aver criticato le politiche sull’immigrazione del primo ministro di destra, Giorgia Meloni. Tajani ha definito le critiche “un insulto gratuito e volgare rivolto a una nazione alleata amica” e ha annullato la sua visita a Parigi in risposta. Le tensioni tra i due paesi sulle questioni migratorie sono iniziate nel novembre 2022 quando l’Italia ha rifiutato di autorizzare lo sbarco della nave umanitaria SOS Mediterranean con a bordo più di 200 migranti. Il governo francese ha convocato una riunione europea per evitare il ripetersi di una situazione del genere.
Sebbene le relazioni bilaterali siano migliorate a marzo in seguito a un incontro tra Macron e Meloni a Bruxelles, negli ultimi mesi sono aumentati gli arrivi di migranti irregolari in Italia su chiatte dal Nord Africa attraverso un nuovo corridoio marittimo tra Tunisia e Italia. . Secondo il ministero dell’Interno italiano, quest’anno sono arrivate in Italia attraverso il Mediterraneo più di 42.000 persone, rispetto alle circa 11.000 nello stesso periodo del 2022.
Il portavoce del governo francese, Olivier Vran, ha cercato di calmare la situazione assicurando che “non vi è alcuna intenzione da parte del ministro dell’Interno di isolare l’Italia”. Intanto il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha esortato ad affrontare il fenomeno dei flussi migratori “con la massima unità” come un “problema comune”.
La stampa italiana dedica ampio spazio alle tensioni tra i due Paesi, con il quotidiano La Republica che fa riferimento allo “schiaffo di Parigi” e La Stampa ricordando che “la lotta all’immigrazione clandestina è stata il cavallo di battaglia della Meloni in campagna elettorale” in 2022. Il quotidiano critica anche Meloni per aver promesso di bloccare l’immigrazione clandestina mediante un blocco marittimo, cosa che si è rivelata impossibile al suo arrivo al Castello Chigi.
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