L’Italia arresta un propagandista dell’Isis in giro per il Vaticano

FILE PHOTO: Veduta generale di Piazza San Pietro, in Vaticano, 15 maggio 2022. REUTERS/Remo Casilli

Le autorità italiane hanno arrestato oggi un cittadino egiziano di 37 anni accusato di aver diffuso tramite internet propaganda a sostegno del gruppo terroristico dello Stato Islamico (Isis).un’attività esacerbata dalla loro frequente presenza in Vaticano.

Agenti del Nucleo Speciale dei Carabinieri Romani (polizia militare) esecutori di un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di tale soggetto, accusato di aver commesso l’adesione ad un’associazione con finalità di terrorismo internazionale e l’addestramento allo stesso scopo.

Lo ha reso possibile l’indagine della Procura di Roma negli ultimi due anni documento “Attivismo su Internet e diffusione di materiale di propaganda jihadista a grandi comunità virtuali”secondo una dichiarazione della polizia.

“Si è vista in quei mesi un’attività virtuale che implica un certo allarme visto il soggetto, con altre indagate, spesso nella zona turistica del Vaticano”, si legge nella nota.

Le autorità italiane lo stanno valutando una “parte integrante” di EI come “combattente virtuale”, in quanto ha il compito di diffondere le istruzioni che il gruppo terroristico offre ai suoi militanti.

FILE PHOTO: Poliziotto italiano MATTEO NARDONE / ZUMA PRESS / CONTACTOPHOTO
FILE PHOTO: Poliziotto italiano MATTEO NARDONE / ZUMA PRESS / CONTACTOPHOTO

Pertanto, i social network sono “inondati di violenti messaggi di propaganda jihadista” per esaltare ma anche l’ISIS “vero addestramento militare” tramite canale Telegramma gestito dalle “organizzazioni dei media ufficiali” dei terroristi.

In questo modo il soggetto “Fornisco istruzioni sulla manipolazione delle armi da fuoco, sulla fabbricazione di ordigni esplosivi e sulle procedure operative e tattiche per lanciare attacchi terroristici”convinto l’agente italiano.

Lo scorso dicembre le forze di sicurezza italiane sono state arrestate nei pressi di Venezia a Tunisino di 25 anni accusato di appartenenza all’Isis e che era arrivato in Italia come migrante il 16 settembre, con una piccola barca in arrivo all’isola di Lampedusa.

Un mandato d’arresto internazionale emesso dalla magistratura tunisina pesa sui detenuti, collegandolo direttamente al terrorismo. Gli inquirenti italiani lo hanno trovato al centro di accoglienza di Gradisca d’Isonzo, dopo averlo osservato per diverso tempo, secondo la Rai.

Il ministero dell’Interno ha elogiato il lavoro delle forze di sicurezza, ma Per il leader leghista Matteo Salvini si tratta di una notizia “molto grave”.. Il leader di estrema destra ha chiesto su Twitter una rassegna di tutti i migranti ospitati in Italia.

FILE PHOTO - Le forze di sicurezza irachene abbattono la bandiera del gruppo militante sunnita Stato islamico dell'Iraq.  REUTERS
FILE PHOTO – Le forze di sicurezza irachene abbattono la bandiera del gruppo militante sunnita Stato islamico dell’Iraq. REUTERS

Una donna tedesca, invece, che ha portato la sua giovane figlia in Siria, si è unita al gruppo dello Stato Islamico e ha approfittato di una donna yazida ridotta in schiavitù. recentemente condannato per essere membro di un’organizzazione terroristica e altri reati.

Lo ha detto il tribunale statale di Celle Romiena S., 34 anni, identificata come tale dal diritto tedesco, è stata condannata a tre anni e tre mesi di reclusione.. I suoi crimini includevano il coinvolgimento nel crimini contro l’umanità, rapimento di minori e violazione del loro dovere di fornire assistenza sociale e istruzione.

Il giudice ha detto di essersi recato in Siria nel 2014 con la figlia di 4 anni, nonostante i desideri del padre. Successivamente ha sposato diversi membri dello Stato Islamico e si è preso cura delle loro case perché potessero andare in guerra.

La donna ha cresciuto sua figlia e due figli nati in Siria in modo coerente con l’ideologia dell’Isis. Ha portato la figlia di 6 anni ad assistere alla lapidazione di una donna e ha mostrato un video della sua esecuzione, ha detto la corte. Sfruttò anche le donne yazide ridotte in schiavitù nelle case dei mercanti di schiavi.

(Con informazioni da EFE, Europa Press e AP)

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Elena Alfonsi

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