Continua a crescere il numero degli arrivi di migranti in Italia via mare, che dovrebbe cessare di essere una delle promesse elettorali di Giorgia Meloni in campagna elettorale. La crisi politica in Tunisia e l’instabilità cronica in Libia hanno contribuito ad aggravare la situazione. Circa 1.350 migranti sono arrivati in…
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Continua a crescere il numero degli arrivi di migranti in Italia via mare, che dovrebbe cessare di essere una delle promesse elettorali di Giorgia Meloni in campagna elettorale. La crisi politica in Tunisia e l’instabilità cronica in Libia hanno contribuito ad aggravare la situazione. Circa 1.350 migranti sono arrivati sull’isola italiana di Lampedusa nelle ultime 24 ore e i centri di accoglienza stanno già ospitando più di 2.000 persone dopo i continui arrivi degli ultimi giorni.
I dati forniti dal Viminale, aggiornati al 10 luglio, parlano di 71.601 migranti arrivati finora sulle coste italiane quest’anno, rispetto ai 30.939 dello stesso periodo dell’anno precedente. In altre parole, il numero è più che raddoppiato (sebbene la tendenza si sia leggermente attenuata nelle ultime settimane). Anche per questo l’Italia accoglie con favore l’accordo raggiunto a Bruxelles per la ripartizione di una piccola quota di richiedenti asilo tra partner comunitari. Tuttavia, da quando la stessa commissaria per l’Interno, Ylva Johansson, si è recentemente recata a Lampedusa per mostrare solidarietà all’Italia su questo tema, la situazione non è migliorata e il centro di accoglienza dell’isola è sull’orlo del collasso. “Nessuno Stato membro dell’UE è lasciato solo nell’affrontare il fenomeno migratorio. Uniti siamo molto più forti”, ha detto l’assessore alla presenza del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Secondo i media italiani, nella notte Guardia di Finanza e Guardia Costiera hanno trovato sette barconi con circa 350 migranti e li hanno portati a Lampedusa, mentre nella giornata di lunedì ci sono stati 23 sbarchi per un totale di 1.007 persone. Sull’ultimo barcone soccorso nella notte c’erano da un minimo di 45 a un massimo di 70 migranti, tra siriani, marocchini, tunisini, ivoriani, senegalesi e liberiani. Diversi gruppi hanno riferito di essere partiti da Sfax, in Tunisia, mentre un altro barcone con 70 persone, tra cui nove donne e 11 minori, era salpato anche dalla città tunisina di Kerkennah.
Il centro di accoglienza dell’isolotto, la regione italiana più vicina alla costa nordafricana, è ancora una volta sopraffatto nonostante il continuo movimento di migranti e attualmente ospita 1.952 persone, pur avendo una capienza di 400. La delegazione governativa Agrigento, che fa parte di Lampedusa, secondo il Viminale, ha disposto il trasferimento di 600 migranti sulle navi della Guardia Costiera italiana verso i porti di Messina e Reggio Calabria e altri 300 per imbarcarsi su traghetti Galassia a Porto Empedocl.
Questa settimana è arrivata al porto di Brindisi, in Puglia, la nave della Ong spagnola Open Arms che nei giorni scorsi ha soccorso 299 persone in sei operazioni, di cui 90 minori e 23 donne. I migranti soccorsi da Open Arms provengono da Sudan, Eritrea, Egitto, Etiopia, Siria, Tunisia, Guinea, Costa d’Avorio, Senegal, Nigeria, Burkina Faso e Mali.
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