MADRID, 10 novembre (EUROPA PRESS) –
Le autorità iraniane hanno rilasciato la cittadina italiana Alessia Piperno, detenuta a settembre nel Paese dell’Asia centrale, come annunciato giovedì dal primo ministro italiano Giorgia Meloni, sottolineando “l’intenso lavoro diplomatico” che ha reso possibile la sua liberazione.
“Dopo un intenso lavoro diplomatico, la nostra connazionale Alessia Piperno è stata rilasciata oggi dalle autorità iraniane e si prepara al rientro in Italia”, ha detto Meloni sul suo account Twitter. “Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a riportare Alessia nella sua famiglia”, ha aggiunto.
Piperno è stato arrestato a settembre, come riportato dal padre tramite il social network Facebook, dove ha affermato che la famiglia non aveva sue notizie dal 28 settembre. “Questa mattina ci ha chiamato. Piangeva e ha detto che era in prigione a Teheran”, ha detto il padre della ragazza, che ha un blog di viaggio.
Le autorità iraniane non hanno spiegato il motivo dell’arresto di Piperno, ma lo collegano alle manifestazioni per la morte in custodia del giovane curdo-iraniano Mahsa Amini, detenuto a Teheran con l’accusa di aver indossato in modo scorretto il velo. Secondo il quotidiano ‘La Repubblica’, l’italiano sarebbe stato incarcerato nel carcere di Evin.
Intanto il portavoce dell’organizzazione non governativa Amnesty International in Italia, Riccardo Noury, ha espresso “grande soddisfazione” per l’annuncio. “Siamo molto felici per Alessia, che presto tornerà in Italia. Questa è l’unica buona notizia che arriva dall’Iran dal 16 settembre”, ha detto riferendosi alla data della morte di Amini.
In quanto tale, ha sottolineato che sono state “settimane segnate da un’intensa repressione” da parte delle forze di sicurezza iraniane, “con 250 manifestanti uccisi”. “Bene, almeno per Alessia, questo incubo è finito”, ha detto.
“Chiediamo al governo italiano di continuare a monitorare la situazione dei diritti umani in Iran poiché ha chiaramente raggiunto livelli catastrofici”, ha affermato Noury in una dichiarazione fornita all’agenzia di stampa italiana AdnKronos.
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