L’Inter ha lasciato il Benfica per strada e ha affrontato il Milan in semifinale

Fra ancora una volta tra i migliori, in semifinale Champions League dopo 13 anni lontano da loro. Un’impresa dal sapore argentino, grazie alle reti fondamentali di Lautaro e Correa, che hanno siglato il passaggio contro il Benfica (3-3, 5-3 complessivo) in un San Sirò che ospiterà l’intera partita di semifinale, con a storico derby milanese.

Con le idee molto chiare su dove iniziare la partita, guidata dalla frenesia di San Siro che gioca la propria partita, l’Inter ha mantenuto la promessa dei giorni precedenti e ha giocato senza pensare al risultato dell’andata. Inzaghi ha tenuto alta la pressione e ha dato ai suoi giocatori l’idea che ci fosse ancora un mondo da fare per arrivare in semifinale.

Ma il mondo non sembra così grande quando al 13° minuto, Barella ha fatto la carezza all’interista per la vittoria tanto attesa e ambita. Sono bastati un infortunio in area e un sinistro dritto all’incrocio dei pali per far crollare i sogni dei presenti, di tornare al 2010 che era andato troppo oltre. Il centrocampista fa sembrare facile il difficile. E con le sue gambe malandate.

L’Inter poi ha rallentato, ma non con l’intensità in ogni partita, in ogni duello, in ogni azione contro il Lisbona, sminuito dal traguardo che ha rimesso in carreggiata il suo destinoche gli è costata la semifinale dove è emerso come il favorito.

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In quella partita, con il gioco controllato dai locali, il rigore finale poteva essere realizzato con un colpo di testa di Lautaro che fu annullato dall’arbitro spagnolo per una leggera spinta sul salto dell’attaccante argentino. Pochi uccideranno un Benfica dissanguato.

Ma il gol annullato, tutt’altro che infallibile, ha spronato abbastanza il Benfica a capitalizzare il conformismo dell’Inter. Il dramma che sembrava isolato, senza alcun pericolo minaccioso, si è trasformato in speranza per il portoghese. Il centro di Rafa Silva per un profilo di destro e un tiro dal cuore dell’area di Aursnes che ha concluso facilmente su un lento swing di Dumfries allo scadere.

Nonostante occorrano due gol, gli stessi dell’inizio, vale a dire Il Benfica sembrava momentaneamente pienamente coinvolto nel gioco. E quando l’Inter dubita di se stessa, vengono in mente i brutti momenti vissuti in Serie A. Minuti strani per i nerazzurri in cui il Benifica ha avuto il sopravvento.

Ma il tremolio della gamba finì all’intervallo. L’Inter è tornata ‘Campione’ all’inizio del secondo tempo e si è ripetuto. È stato di nuovo efficace, sentendosi più grande dei suoi rivali, mostrando la maturità che lo aveva portato dov’è oggi. Ricordava che mancavano 45 minuti alla semifinale e non poteva fallire.

La squadra locale non ha vacillato e, basandosi sulla solidità difensiva, ha attaccato i punti deboli del Benfica e minimizzato il pericolo fino a trovare il premio. Sempre con un appassionato Dimarco, pronto a intraprendere un’avventura nella corsia mancina. E sempre con il ben piazzato Lautaro. Al 65′ l’argentino ha agganciato il cross di un compagno e ha causato il terremoto a Milanocon San Siro che inizia a rallegrarsi, festeggiando ancora una volta tra le prime quattro.

Alla festa si è aggiunto un Correa che cerca di mettersi alla prova con un gran gol a 12 minuti dalla fine del fischio finale. Ha messo la palla dalla tensione sul palo sinistro difeso da Vlachodimos, che non è arrivato anche se era allungato. La felicità è stata inarrestabile sugli spalti di San Siro, in panchina e in campo. la semifinale è già una realtà, qualcosa che non ha impedito al Benfica di andare avanti.

Neres, infatti, pochi minuti fa si è lanciato verso il gol come alleato di Correa in un’altra occasione. Antonio Silva si fa perdonare con un colpo di testa all’86’ e Musa evita la sconfitta con uno sconto.

Ma niente potrebbe frenare la festa, niente potrebbe impedire all’Inter di arrivare, giustamente, in semifinale, lasciandosi alle spalle una delle rivelazioni della competizione. Lautaro e Correa hanno chiuso il lavoro all’andata e riportato al meglio l’Inter. L’intero ‘Derbi della Madonnina’, il derby più bello d’Italia, determinerà quale squadra del Milan si recherà a Istanbul.

Elena Alfonsi

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