Incucai risponde a Milei riguardo alla vendita di organi

Candidati congiunti per il cambiamento, Patrizia Bullrichcancellato dal candidato La Libertad Avanza nel secondo dibattito, Javier Milei, per la vendita di organi e libertari rispondi con i numeri, che ha motivato la dichiarazione dell’Istituto Centrale Nazionale di Ablazione e Coordinamento degli Impianti (Incucci).

“Non proponiamo nemmeno la vendita di organi. Quello che diciamo è che ci sono 7.000 persone in attesa di un trapianto e 300.000 potenziali donatori e qualcosa in mezzo non funziona e sta generando molta corruzione”, ha detto Milei. ieri sera, in risposta a Bullrich.

In questa polemica Incucai si espresse con la dichiarazione: “Donare gli organi, La morte deve avvenire in un reparto di terapia intensiva dell’ospedalee la morte deve essere certificata in base a criteri neurologici”.

“Solo in questo modo il corpo può essere mantenuto artificialmente dal momento della morte fino al prelievo degli organi affinché siano idonei al trapianto”, spiega il testo.

Inoltre, hanno affermato che le morti con queste caratteristiche si verificano in -circa- 4 casi su 1.000 e hanno aggiunto: “Insinuare che ogni persona deceduta possa essere un donatore implica una totale ignoranzal le caratteristiche fondamentali del funzionamento di qualsiasi sistema di donazione di organi, e non solo del sistema argentino.

In linea con ciò, l’agenzia sottolinea che il sistema di donazioni e trapianti dell’Argentina ha un riconoscimento globale: “La sua organizzazione, il suo quadro giuridico e il suo sistema di registrazione, che garantiscono la tracciabilità e la trasparenza del processo”.

Incucai ha inoltre affermato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha scelto l’Argentina come uno dei tre Centri di donazione e collaborazione per i trapianti nel mondo, insieme a Spagna e Italia.

“Va sottolineato che chiunque sia a conoscenza di fatti relativi a donazioni e trapianti effettuati al di fuori della normativa può denunciarli; in quanto rappresentanti del potere legislativo, sono obbligati a farlo. quindi”, sottolinea il testo.

E la conclusione: “Ribadiamo la nostra preoccupazione per affermazioni che, senza fondamento, mettono in discussione un sistema che anno dopo anno offre a migliaia di persone in attesa di trapianto la possibilità di salvarsi o di ripristinare la propria qualità di vita”.

Alberto Baroffio

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