Roma, 15 apr (EFE).- Centinaia di ex-voto, statue e altari risalenti al V secolo a.C. sono stati portati alla luce nel tempio di Paestum in Campania (Italia meridionale), un ritrovamento straordinario che conferma lo “straordinario valore di questo sito “, una delle sacche più importanti della Magna Grecia, ha detto oggi il Ministro della Cultura d’Italia, Gennaro Sangiuliano.
Gli scavi per portare alla luce un santuario rinvenuto nel 2019 tra le rovine di un’antica cinta muraria greca, ripresi mesi fa dopo una sosta forzata a causa della pandemia, hanno portato alla luce la presenza di almeno 250 frammenti architettonici e decorativi.
Si tratta di pezzi unici, come plinti in pietra con scale di accesso, fregio in terracotta colorata sul soffitto con gocce a forma di leone, magnifiche gorgoni e rappresentazioni di Afrodite.
Sono inoltre presenti sette splendide teste di toro, un altare con rientranze nella roccia per raccogliere il liquido sacrificale e centinaia di ex-voto o oggetti offerti agli dei con immagini di Eros che cavalca un delfino come il mitico Poseidone, il dio che gli ha dato il nome alla città e chi può essere indirizzato, dettagliando i media locali.
Si tratta di un ritrovamento che potrebbe “cambiare la storia conosciuta dell’antica Poseidonia”, permettendoci di avvicinarci a frammenti di vita cittadina vecchi di 500 anni fondati dai greci di Sibari nel 600 a.C., ha detto il direttore del sito archeologico di Paestum , Tiziana.D’Angelo, all’agenzia Ansa.
“Quello che abbiamo davanti oggi è un periodo di abbandono del santuario, tra la fine del II secolo a.C. e l’inizio del I secolo, per motivi non ancora chiariti”, spiega D’Angelo, osservando come le offerte sembrano essere state posto sopra il suolo “come nella cerimonia di chiusura”.
Questa, ha aggiunto, è stata una scoperta molto importante perché ha dimostrato l’autonomia artistica e culturale del popolo e che le colonie non si sono limitate a copiare le opere della madrepatria.
La Magna Grecia copre la parte meridionale dell’Italia dove i Greci si espansero e fondarono città note per la loro ricchezza e cultura, Reggio, Napoli o Siracusa per citarne alcune.
Il direttore generale dei musei del ministero della Cultura, Massimo Osanna, ha sottolineato che essi forniscono “uno spaccato molto interessante della vita religiosa antica”.
Questa scoperta “conferma lo straordinario valore di questo sito e le grandi potenzialità su cui stiamo lavorando”, ha affermato il Ministro Sangiuliano, sottolineando che “ogni scavo che rivela la testimonianza della storia passata rivela la straordinaria ricchezza del patrimonio archeologico della nostra nazione, di che c’è ancora molto da scoprire.” “.
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